A dicembre 2010 abbiamo promosso su VeganHome.it un sondaggio cui hanno partecipato quasi 1000 persone vegetariane/vegane, per indagare sulla reazione di medici, dietisti e biologi nutrizionisti alla scelta vegan e vegetariana.
Mille persone sono una quantità significativa, quindi riteniamo che anche i risultati lo siano.
In sintesi, possiamo dire che il 64% dei medici (o dietisti o biologi nutrizionisti) ha un atteggiamento "positivo" verso la scelta veg, e solo il 36% ha un atteggiamento "negativo". In particolare, le categorie in cui abbiamo suddiviso la reazione di medici e nutrizionisti per questo sondaggio sono:
- SOSTEGNO. Si intende che il medico apprezza la scelta del paziente rendendosi conto delle sue ricadute positive sulla salute, oppure che, senza fare alcun apprezzamento, nel caso di specifici problemi di salute del paziente (dovuti ad altri fattori) si informa e dà indicazioni precise affinché il paziente possa seguire una dieta vegetariana/vegana equilibrata.
- INDIFFERENZA E ACCETTAZIONE. Si intende che il medico accetta la scelta vegetariana o vegana del paziente senza reagire in alcun modo particolare, e procede a rispondere alle richieste del paziente senza farsi influenzare né in modo negativo né in modo positivo da questa scelta.
- DISAPPROVAZIONE. Si intende che il medico elenca vari problemi (ovviamente in realtà inesistenti) che possono secondo lui sorgere dal mantenere uno stile di vita vegetariano o vegano, e sconsiglia in modo più o meno velato questa scelta, senza dare alcuna indicazione utile, ma semplicemente rifiutando questo stile di vita.
- TERRORISMO PSICOLOGICO. Si intende che il medico sconsiglia fortemente la scelta vegetariana/vegana prospettando inesistenti scenari allarmisti.
Le prime due categorie sono quelle che abbiamo raggruppato come "reazione positiva", le altre due come "reazione negativa". Nel dettaglio, le percentuali sono: 23% sostegno, 41% indifferenza e accettazione, 27% disapprovazione, 9% terrorismo psicologico.
Va precisato inoltre che la maggior parte dei giudizi riguarda i medici di base (62%) secondi vengono gli specialisti (27%) mentre dietisti e biologi nutrizionisti sono solo l'11%. In effetti, mediamente un vegan ha a che fare solo col medico di base, perché avendo già un'alimentazione molto più equilibrata di un onnivoro ha meno bisogno dei nutrizionisti e ammalandosi di meno ha meno bisogno degli specialisti.
Tra l'altro, gli specialisti sono quelli che hanno le reazioni peggiori, secondo il nostro sondaggio: se in media il totale dei "negativi" è del 36%, per gli specialisti saliamo al 45%! I "meno peggio" sono i medici di base, con solo il 32% di negativi e il 68% di postivi, mentre i dietisti e biologi nutrizionisti rimangono nella media.
Da una parte possiamo essere soddisfatti di questo risultato, perché comunque solo un terzo dei medici e nutrizionisti è rimasto così indietro, d'altra parte, però, se confrontiamo questo risultato con quello di un analogo sondaggio svolto sette anni fa, vediamo che i numeri sono quasi gli stessi. I "negativi" allora erano il 38%, ora il 36%, un miglioramento ben piccolo. Negli ultimi anni c'è stato un enorme aumento di interesse verso la scelta veg, segno che nel pubblico generale questo tema sta facendo molta presa e c'è molta meno disinformazione. I medici, invece, sono i più lenti a risvegliarsi e a uscire dai loro preconcetti, e questo è molto triste.
Ma non solo triste, è anche vergognoso. E' vero che chi fa "terrorismo psicologico" è solo il 9%, ma rimane comunque una percentuale troppo alta, e un medico che si approfitta così della sua posizione è davvero da biasimare. Questo 9% diventa però un 20% quando la persona interessata è una donna in gravidanza o che ha intenzione di avere presto un bambino. Questo comportamento è particolarmente condannabile e fa davvero indignare, perché ci si approfitta di una persona che è già in uno stato di debolezza psicologica per piegarla alla propria volontà. é chiaro che una donna incinta non voglia danneggiare suo figlio e si faccia facilmente spaventare. Ma è altrettanto chiaro che è immorale approfittarsene per non rispettare la sua volontà e per non darle l'aiuto che chiede.
Non crediamo che questi medici lo facciano in cattiva fede, che a loro vada in tasca qualcosa nel costringere le loro pazienti a mangiare carne; probabilmente sono convinti di far bene così. Crediamo però che in un professionista un'ignoranza di questo genere sia sempre condannabile, perché porta a non rispettare il proprio paziente e, a volte, provoca dei danni, quando il paziente improvvisa un "fai da te" a causa del mancato aiuto medico.
Un appello a tutti, dunque: se vi capita di incrociare medici del genere... date loro il benservito e cambiate medico! C'è l'altro 64% disponibile, che non vi creerà problemi. E circa un 23% che invece approverà in modo particolare la vostra scelta. Ma non mancate di invitare i medici... "scaricati" a informarsi meglio, magari dando loro da leggere la Posizione ufficiale sulle diete vegetariane dell'Ada, l'Associazione dei Dietisti Americani (che non è un'associazione vegetariana, ma un'associazione di professionisti della nutrizione generica), tradotta in italiano a cura di Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana.