Coniglietto: simbolo abusato?

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1 Amexis, 19/06/11 02:09

Ciao ragazzi, vorrei chiedere un vostro aiuto per fare chiarezza e soprattutto per capire come comportarsi, non solo per me, ma per molti altri.
Come ho scritto altre volte, mi sono fatto il giro di quasi tutti i supermercati della mia città alla ricerca dei prodotti cruelty free della lista vivo, non tralasciando però di controllare i marchi sconosciuti per indagare la composizione chimica o almeno come si comportano con i test sugli animali.

Non faccio nomi, ma sappiamo già che a parte quei prodotti citati qui: http://www.consumoconsapevole.org/cosmetici_cruelty_free/lista_cruelty-free.html
è difficile che ci siano altri produttori di cosmetici che non facciano test sugli animali. Ma soprattutto nessuna grande industria cosmetica, a parte Bottega verde che precisa di non fare test sui prodotti finiti (ma questa cosa lo fanno tutti, perchè è obbligatorio non testare i prodotti finiti sugli animali), nessuno si preoccupa di cercare di carpire l'attenzione dei consumatori più sensibili (che secondo certi studi sono anche in crescita).

Cosa ho dedotto?

Ho dedotto che c'è confusione ed anche tanta.

Ci sono 4 simboli col coniglietto che indicano che il prodotto non è testato sugli animali, ma che non sono quelli ufficiali delle liste cruelty free.
Eccoli qui: https://fbcdn-profile-a.akamaihd.net/hprofile-ak-snc4/50335_25226466262_6202704_n.jpg
http://www.vonepsteinuniversity.eu/NotTestedOnAnimals.jpg

http://www.aloeveraroma.it/flp/wp-content/uploads/2010/11/NOT-TESTED-ON-ANIMALS.gif
http://www.brandsoftheworld.com/sites/default/files/styles/logo-thumbnail/public/022011/non_testato_su_animali.png

Ma il simbolo usato per i prodotti cruelty free, il simbolo standard è solo questo: https://www.veganhome.it/site_media/img/hcslogo.gif

Il punto è che molte di queste aziende sono piccole e spesso di difficile reperimento. Forse loro non fanno davvero test su animali, ma di sicuro quel simbolo usato, che non si attiene agli standard ufficiali riportati qui: http://www.consumoconsapevole.org/cosmetici_cruelty_free/standard_internazionale.html (o meglio non è quello ufficiale), crea confusione e potrebbe non essere realmente etico al 100%

Sarebbe bene che questi coniglietti non richiesti e queste diciture, non continuassero a proliferare indisturbate, ma che ci fosse un serio controllo perchè, se è anche possibile che ci siano molti produttori in buona fede (ai quali non costerebbe nulla fare l'autocertificazione ed aderire agli standard), ci possono essere molti altri produttori che potrebbero trarre vantaggio da chi, ingenuamente, si fida della dicitura della confezione. Si potrebbe andare incontro addirittura alla frode a parer mio.

Nella mia ricerca ho trovato 5 produttori diversi che utilizzavano questi stemmi non riconosciuti, nessuno dei quali è incluso nelle liste cruelty free, questa cosa è davvero preoccupante e vorrei sapere che ne pensate voi a riguardo. Grazie

2 Andrea, 19/06/11 11:05

Amexis ha scritto:
Come ho scritto altre volte, mi sono fatto il giro di quasi tutti i supermercati della mia città alla ricerca dei prodotti cruelty free della lista vivo, non tralasciando però di controllare i marchi sconosciuti per indagare la composizione chimica o almeno come si comportano con i test sugli animali.

Per quanto riguarda i test su animali nessuna ditta di cosmetici europea ne fa: sul prodotto finito è illegale, sugli ingredienti a parte forse qualche colosso che ne fa in proprio, sono sempre altre aziende a farli. Quindi il modo di comportamento delle aziende con i test su animali è sempre lo stesso, l'unica cosa che le differenzia è il fatto di comprare solo ingredienti "vecchi" che non vengono più testati o comprarne sempre di nuovi contribuendo sempre a nuovi test.

E questo non si capisce guardando il prodotto, la ditta deve prendere un impegno formale sottoscrivendo determinate cose e facendone sottoscrivere altre a tutti i suoi fornitori di ingredienti. Non è una cosa che si può vedere, occorre avere il plico di loro documentazione e controllarla, ed è quello che fa Antonella de Paola e che poi determina l'inclusione o meno nella lista VIVO.

Ma soprattutto nessuna
grande industria cosmetica, a parte Bottega verde che precisa di non fare test sui prodotti finiti (ma questa cosa lo fanno tutti, perchè è obbligatorio non testare i prodotti finiti sugli animali), nessuno si preoccupa di cercare di carpire l'attenzione dei consumatori più sensibili (che secondo certi studi sono anche in crescita).

In realtà fanno bene gli altri: Bottega Verde scrivendo che non fa test sui prodotti finiti fa credere che i suoi prodotti non incrementano la vivisezione, o che abbiano qualche differenza dagli altri, cosa che è falsa. E' come se su un giaccone ci fosse scritto: "per questo giaccone non abbiamo ucciso nessun animale", tu lo compri e arrivato a a casa trovi inserti in pelle, torni al negozio a protestare e ti dicono: "me è vero che noi non abbiamo ucciso nessun animale, lo ha fatto chi ci vende la pelle". Non è una cosa positiva che denota interesse, è una cosa negativa che fa comprare all'acquirente etico prodotti non etici.

Ci sono 4 simboli col coniglietto che indicano che il prodotto non è testato sugli animali, ma che non sono quelli ufficiali delle liste cruelty free.

Questi simboli non hanno alcun significato, non sono loghi ufficiali di qualche standard. Se fai la voce grossa con le aziende ti dicono solo che sono coniglietti decorativi associati alla dichiarazione di non fare test sul prodotto finito. Nessuna legge lo impedisce.

Ad esempio i prodotti elettrici hanno vari simboli che indicano la conformità a determinati standard. Però niente vieta ad un'azienda di inventare un nuovo simbolo, scriverci sotto qulcosa tipo "Super safe". Sta all'acquirente che vede un simbolo che non conosce informarsi per capire se ha un qualche significato o se è uno slogan messo lì dal produttore.

Ma il simbolo usato per i prodotti cruelty free, il simbolo standard è solo questo: https://www.veganhome.it/site_media/img/hcslogo.gif

Esatto, perché non fa riferimento al comportamenteo dell'azienda nei confronti dei test su animali (che è uguale per tutte: non ne fanno), ma alla scelta di ingredienti che non incrementino la vivisezione.

Il punto è che molte di queste aziende sono piccole e spesso di difficile reperimento. Forse loro non fanno davvero test su animali

Di certo non ne fanno: è illegale fare test su animali sul prodotto finito e i test sugli ingredienti vengono fatti alla messa in commercio, quindi prima che l'azienda possa comprarli: se l'azienda ha un ingrediente allora è già stato testato da altri e il danno è fatto.

ma di sicuro quel simbolo usato, che non si
attiene agli standard ufficiali riportati qui: http://www.consumoconsapevole.org/cosmetici_cruelper il coniglio (o meglio non è quello ufficiale), crea confusione e potrebbe non essere realmente etico al 100%

Non solo non è realmente etico, è proprio un modo per prendere in giro il consumatore e per far comprare prodotti che incrementano la vivisezione a chi non vuole farlo. Quelle aziende sono le prime da bociottare perché ci prendono in giro:
1) scrivendo che non fanno una cosa che nessuna azienda europea può fare
2) facendo credere che il problema siano i test sul prodotto finito quando sono quelli sugli ingredienti

Sarebbe bene che questi coniglietti non richiesti e queste diciture, non continuassero a proliferare indisturbate, ma che ci fosse un serio controllo perchè, se è anche possibile che ci siano molti produttori in buona fede (ai quali non costerebbe nulla fare l'autocertificazione ed aderire agli standard), ci possono essere molti altri produttori che potrebbero trarre vantaggio da chi, ingenuamente, si fida della dicitura della confezione. Si potrebbe andare incontro addirittura alla frode a parer mio.

La legge non può vietare di scrivere che il prodotto finito non è testato su animali, loro ti rispondono che anche se la legge vieta tali test non è reato dire che non li fanno. E se vogliono mettere un coniglio vicino a tale scritta nessuna legge lo impedisce.

D'altra parte è quello che fa VeganOK: dichiara delle cose riguardo ai test su animali che tutte le aziende d'Euorpa soddisfano, quindi tutte le aziende dietro pagamento possono apparire meglio delle altre. Sulla correttezza della cosa penso che non ci siano dubbi, sul danno per gli animali neppure, ma dal punto di vista legale non si può dire che mentano.

Nella mia ricerca ho trovato 5 produttori diversi che utilizzavano questi stemmi non riconosciuti, nessuno dei quali è incluso nelle liste cruelty free, questa cosa è davvero preoccupante e vorrei sapere che ne pensate voi a riguardo.

E' una cosa scorretta ma non possiamo farci niente. Non è illegale, al limite una cosa da associazioni di cosumatori, ma su un discorso tanto complesso che è anche difficle da spiegare alla gente temo sia una battaglia persa in partenza. Una cosa è quando un attore si spaccia per medico per dare consigli agli acquirenti e parte l'accusa di pubblicità ingannevole, altra cosa è andare a spiegare in sede legale lo standard cruelty-free, il discorso della cut-off date, come un coniglietto che non è quello standard o dichiarazioni come quelle di VeganOK possono influenzare il consumatore ecc. ecc.

3 Amexis, 19/06/11 12:48

Si Andrea quando mi riferivo a quello che dichiara Bottega Verde, volevo far notare che le altre non danno informazione alcuna all'utente, mentre questa azienda dichiara una cosa che è già così per tutti in Europa, grazie ad una legge apposita.
Volevo proprio far notare che l'utente disinformato non può sapere cosa è meglio per lui se non si informa da solo e se si fida solo di quello che vede al supermercato o in profumeria o dovunque vada a fare acquisti, può facilmente pensare che Chi dichiara di non testare il prodotto finito sugli animali sia più etico di chi non lo dichiara e comunque non può sapere che esistono dei produttori che non fanno test su tutti gli ingredienti.

Non solo manca l'informazione, ma c'è anche
disinformazione.

Facciamo un esempio?

Una vecchina ha in casa un cagnolino, vede per caso al telegiornale (quando questi fanno servizi del genere, giusto per guadagnare un po' con toni melensi)un servizio su cuccioli di beagle che sono sottoposti a test terribili per verificare (?) la pericolosità di alcuni ingredienti sull'uomo (e qui ci sarebbe da scrivere una nuova discussione, perchè è assodato che i test fatti sugli animali non possono essere compatibili con le reazioni dell'organismo umano).
Ora questa vecchina, spaventatissima, che per empatia ha pensato che uno di quei cagnolini fosse il suo, va alla ricerca di un prodotto che non faccia male agli animali e dove capita?
Su quello che trova più facilmente, ossia il bagnoschiuma col coniglietto qualunque (che costa 99 centesimi), e se magari trova anche i provenzali, confronta i prezzi, vede che tutti e due sono "senza test sugli animali" e decide per quello più economico. Ho citato i provenzali perchè gli altri marchi sono ancora più rari.

Ora ditemi voi se questa non è pubblicità ingannevole, o meglio incompleta?
Cioè come fa il consumatore a sapere tutta la storia degli ingredienti di quel bagnoschiuma da 99 cent? Noi lo sappiamo che non li compreremo mai, ma gli altri?

Dato che nessuno fa davvero chiarezza (intendo a livello di distribuzione e a livello di grande mercato), io spero che questa discussione possa servire a far conoscere questa cosa e che possa aiutare qualcuno a rendersi conto di cosa succede.

Almeno un pochino ci spero.

4 Marina, 19/06/11 13:08

Amexis, purtroppo questo problema esiste da tanti anni, e da tanti anni cerchiamo di informare le persone su una materia difficile, difficile più che altro perché c'è un sacco di gente che ci marci.
Da sempre diciamo "il simbolo del coniglietto o qualsiasi dicitura non ha alcuna rilevanza, lasciateli perdere e fate solo riferimento alla lista di chi ha davvero aderito allo Standard".

Più se ne parle, meglio è, perché si spera che sempre più persone capiscano, ma hai visto quanto difficile è far capire le cose.

Se a quetso si aggiunge chi fa disinformazione apposta, non solo le aziende, ma anche chi si spaccia per "il punto di riferimento del vivere vegan" capisci che venga da sbattare la testa contro un muro, a volte... però cerchiamo di continuare a informare, anche se la lotta è impari.

Ciao,
Marina

5 Amexis, 19/06/11 13:27

Si lo so Marina, voi vi battete di continuo e il vostro lavoro è encomiabile.
Ho fatto una ricerca su internet per il coniglietto del simbolo e tra i risultati che spuntano subito non esiste qualcosa di chiaro, anzi continuano ad apparire questi simboli vari e non ufficiali.

Per cui, dopo aver fatto questa mia personale ricerca (potrei anche elencare i nomi delle ditte, ma su questo vedremo. Comunque non basterebbe perchè dovrei sempre aggiornarla). Ho deciso di mettere non solo la mia testimonianza, ma anche una sorta di denuncia, sperando che possa, questa discussione, avere uno spazio tra le pagine di google.
Ma ho voluto dedicare anche una discussione apposita per cercare di vedere cosa possiamo fare noi da qui.

Spero che possa servire e che vada bene anche a voi come cosa. Io veramente sono incavolatissimo!

6 Marina, 19/06/11 13:28

Amexis ha scritto:
Ma ho voluto dedicare anche una discussione apposita per cercare di vedere cosa possiamo fare noi da qui.

Spero che possa servire e che vada bene anche a voi come cosa. Io veramente sono incavolatissimo!

Sì, certo, va benissimo.

Ciao,
Marina

7 Andrea, 19/06/11 13:48

Amexis ha scritto:
Ora ditemi voi se questa non è pubblicità ingannevole, o meglio incompleta?

Questo certamente.

Anzi, le considero vere e proprie truffe, volte a guadagnare denaro facendo vivisezionare animali. Queste ditte, come i falsi vegan che creano le loro certificazioni fasulle per me sono molto peggio dei vivisettori: fanno vivisezionare animali anche loro e lo fanno sfruttando le pochisisme persone che vorrebbero fare scelte etiche.

8 Suffi, 19/06/11 15:51

Capisco cosa intendi perché anch'io, prima di venire a conoscenza di tutto il discorso cruelty-free, cercavo di comprare prodotti che avessero il coniglietto (uno dei tanti) e la dicitura "Non testato su animali", credendo che bastasse quello :(

"Mamma, raccontami ancora di quando le persone hanno smesso di uccidere gli animali per mangiarli."

La storia che studieranno le prossime generazioni la stiamo scrivendo noi adesso. Facciamo in modo che sia una storia migliore per tutti gli esseri viventi.

Scrivi la storia con noi