Ciao Marina.
in realta' questo a me sembra un non-problema.
Di certo rispetto ad altri più pressanti ed evidenti che si presentano ad un vegano, per es. reperire scarpe, in particolar modo di tipo "classico", cruelty free, questo delle borse e cartelle è un problema più facilmente risolvibile, viste le maggiori alternative sul mercato, ma resta pur sempre tale. Specie se si cercano articoli con determinate caratteristiche non solo funzionali ma anche estetiche. Spesso sintetico è difatti sinonimo di qualità non elevata ed estetica anonima e non lo trovo giusto.
In qualsiasi negozio si trovano questi articoli non in pelle, anzi, direi che sono decisamente piu' diffusi quelli sintetici che non quelli in pelle, penso sia piuttosto raro che uno si compri una valigia, o un trolley in pelle.
Come mai ti sei posto questo problema? Sei andato in qualche negozio e hai trovato solo cose in pelle?!
Beh, qui a Napoli, dove vivo, tutti i negozianti a cui mi sono rivolto mi hanno puntualmente proposto, appena messo piede nel loro punto vendita, articoli in pelle che, a loro giudizio (che poi rispecchia il comune sentire del consumatore "medio") sono sinonimo di elevata qualità e quindi loro sono in grado di proportela. E' come chiedere, tanto per fare un paragone, andando in una gioielleria, un oggetto, di ottima fattura e lavorazione, senza aggiungere altro: il gioielliere ti mostra subito quelli in oro e non quelli in acciaio pur avendoli in vetrina, perchè per "definizione": oro=eleganza, bellezza, fascino, status symbol. Ed anche la pelle, ho percepito, viene vista come tale...sigh !. La pelle, specie quella lavorata, viene talvolta ostentata, quasi come si fa con una pelliccia. Inoltre non è così raro trovare persone che chiedono valige e trolley in pelle; ciò lo evinci dal fatto che diverse case li propongono nel loro catalogo prodotti (vedi le aziende menzionate in basso), proprio perchè richieste da determinati target di acquirenti.
Non credo nemmeno esistano marche che fanno SOLO >articoli di questo tipo in pelle, percio' tutte le marche hanno
senz'altro linee cruelty-free.
Case che propongono SOLO articoli in pelle e/o cuoio purtroppo ve ne sono e non sono poche: per es., tra le italiane che hanno buona diffusione sul mercato, puoi trovare: Florence, le Arti Pellettiere, Bedetti, Giardino Italiano, the Bridge, ecc.
Pensa che quest' ultima propone UN UNICO modello non in pelle, in paglia per la precisione (borsa donna mod. "Seventy"), ma... con finiture, innesti e manici in pelle
!
E ragionando sempre con la testa del consumatore medio, ovviamente: un "pizzico" di pelle fa "fashion", è un
tocco di classe, "nobilita" la borsa. E fa sì che nel contempo si giustifichi anche in parte il prezzo esorbitante che ti possono sparare per un art. di questo tipo ("Beh, è in pelle, normale costi un pò; ma vuoi mettere, è pelle"). Perchè allora i vari Gucci, Armani, Cartier ecc., tranne pochi sparuti casi per altri motivi, fanno borse ed artt. in pelle ? Perchè è impensabile che loro, case maestre dello stile italiano, alfieri del design e della qualità made in Italy, non facciano uso di un materia prima appunto così "nobile" come la pelle, il
cuoio e simili.
Il discorso assume proporzioni e valenze ancora maggiori se ci accostiamo al settore scarpe. Geox e Merrell, due nomi su tutti che oggi vanno per la maggiore ("sono di moda" come si dice) non prevedono assolutamente articoli non in pelle (a differenza per es. della Puma) e non mi riferisco per i modelli cosiddetti classici, eleganti ma anche per quelli casual e sportivi ! Come la stessa Geox mi ha confermato via email non molto tempo fa.
Ragionando sempre con la testa del consumatore medio, nella cui sensibilità non rientra ovviamente il discorso antispecista, vegan, cruelty-free ecc. egli mette davanti spesso e volentieri proprio ciò per "giustificarsi":
ossia "voglio indossare un certo tipo di scarpe; voglio cioè essere alla moda per essere accettato e se queste non sono in pelle tanto di guadagnato; ma se non lo sono non mi importa più di tanto, la mia priorità è essere alla moda". Ci vorrà ancora del tempo, a mio avviso, perchè le grandi e medie case, che ragionano per parametri come: target, volumi di vendita, fette di mercato, domanda, ecc. si accorgano che il numero delle persone a cui sta a cuore l' esistenza di altre creature viventi, che la civilità passa anche attraverso l' acquisto di una semplice borsa,
cintura o portafogli non prodotto utilizzando un cadavere appositamente ucciso, è in aumento. Ed un passo importante passerà proprio da queste grandi case, quando finalmente anche Cartier o Gucci lanceranno il messaggio del tipo "guardate che è di moda anche il cruelty free". Il passo dal divenire un fenomeno di moda ad uno di costume sarà molto breve.
Scusami se mi sono dilungato così tanto.
Ciao Marina ed un saluto a tutti gli utenti.
Daniele
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