"al cuor non si comanda"...?; pagina 3

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31 karonthe, 14/05/05 18:41

Andrea ha scritto:
karonthe ha scritto:
ora come ora mi ci vorrebbe un valido motivo

Nell'altro forum ti e' stato spiegato: animali salvati, fame nel mondo ecc. E hai detto che in effetti era vero. Non ti pare ben piu' di un valido motivo?

andrea

purtroppo nò
mio nonno paterno aveva una grande cascina dove allevava tantissimi animali,sono stato cresciuto con il concetto che mangiare carne sia una cosa normalissima

32 Lucik, 14/05/05 18:45

Il forum filosofia - "abitudini" - proprio non ti va di leggerlo? No?

33 Lucik, 14/05/05 18:48

Servizio a "domicilio"...se interessa...può fare al caso tuo...poi ognuno decide la persona che vuole essere.

Si nasce, inconsapevoli del mondo e delle cose. Lentamente negli anni, quella realtà a cui si appartiene non per scelta, ma per appartenenza di nascita, diventa sempre più una cosa naturale e scontata. Le opinioni che si sentono, i riferimenti che sono instillati e acquisiti, l’educazione e il modo di vedere le cose di cui si fa parte, fanno sì che una persona dalla nascita all’età adulta viene ancorata a un aggregato di cose, fatti e idee, che nella loro semplicità rappresentano la più grande inerzia all’intelletto umano: l’abitudine e la normalità (o ordinarietà). Si nasce, si cresce e le cose che stanno attorno si prendono per date, il loro modo di funzionare si dà per acquisito. La normalità diviene quello che la maggioranza delle persone ritiene normale. Le cose potrebbero essere il loro opposto, ma quel che conta è come sono: pensarci rimane un’idea lontana dalle possibilità reali. Il mondo gira in un senso, e le persone anche… sembra una cosa ovvia farne parte, una cosa inevitabile, come se si prescindesse da un libero ragionamento. Sembra che ci sia una forza innata che spinge a inserirsi sulle traiettorie esistenti, giuste o sbagliate che siano; o sarebbe meglio dire che il giusto o sbagliato vengono valutati tramite il metro della “familiarità” e del consueto. La schiavitù, l’olocausto, il razzismo, sono stati (o sono) considerati in ambiti più o meno ampi come cose normali, perché considerate normali dalla propria maggioranza di riferimento, o perché trovate già esistenti a quel modo. La mente umana è una cosa molto fragile e inerziale: spesso non consapevolizza le influenze acquisite. La religione, la nazionalità, la politica, il ceto sociale, la civiltà a cui si appartiene mettono le persone su un binario, che le ancora a una direzione tendenzialmente statica. La mente umana ha delle capacità immense, ma bisogna rendersi conto di doverle attivare. Parlando delle grandi ingiustizie come la schiavitù si può dire che questioni del genere sono ormai condivisibilmente e consapevolmente condannabili. Ma quante altre cose e modelli di vita di ogni giorno hanno implicazioni altrettanto serie, senza che ci si pensi. Per fare un esempio basti pensare a chi nella vita si trova a dover vedere cos’è un mattatoio, rendendosi conto di cose a cui non aveva mai pensato prima, quando sembrava naturale mangiare carne (coloro che si avvicinano a questa tematica capiscono il significato di questa affermazione, gli altri sono liberi di verificare “l’esperienza” e gli effetti). O a chi succede di trovarsi in prima persona in mezzo alla povertà e alla miseria della gente, cambiando per questo la vita per come era solito conoscerla; nonostante fosse già una realtà, la normalità di molti “ci passava a lato”. Quante altre cose si ritengono normali, solo perché le si sono “trovate” in un dato modo? Viene da ricordare il film “l’attimo fuggente”, quando un professore che insegna in un modo diverso, inatteso e insolito contribuisce ad aprire le menti dei propri studenti. Il salire in piedi sui banchi per vedere il mondo da una prospettiva nuova, significava allontanarsi dai comportamenti e dai precetti tradizionali. Era la scossa della consapevolezza che certi gesti possono essere compiuti, l’intuizione di come la forza delle azioni non può essere bloccata se non da se stessi: una cosa, questa, che dà coraggio e determinazione. Quel “svegliarsi”, togliendosi i panni dell’abitudine, portava alla scoperta di un mondo nuovo: quello della presa di coscienza e della possibilità di fare e di cambiare. Einstein diceva che i problemi non possono essere risolti usando lo stesso modello mentale che li aveva prodotti, e aveva buone ragioni per dirlo. Non a caso la filosofia, nella sua essenza, è un ragionamento libero, che deve riconoscere e tenere ben distinta, nella sua riflessione, l’influenza distorsiva dei riferimenti o dei condizionamenti artificiali. Tuttavia, per la maggiorparte delle persone, la realtà rimane la stessa: si cresce, e i tanti insegnamenti ricevuti, diventano i propri e non si mettono in discussione.

Per voler cambiare il modo comune di vedere le cose sono necessarie alcune condizioni: l’essere in grado di riconoscerlo (una capacità mentale); l’essere in grado di agire per attuarlo (una capacità di volontà); il coraggio di andare in una direzione lontana da quella comunemente adottata, e questo richiede forza per affrontare il parere degli altri che va dall’incomprensione, alla banalizzazione, all’ignoranza, alla presa in giro, allo sconcerto.

Luciano.

34 karonthe, 14/05/05 18:48

Lucik ha scritto:
Il forum filosofia - "abitudini" - proprio non ti va di leggerlo? No?

non potete pretendere che una persona possa cambiare le proprie abitudini di anni dall'oggi al domani.
però ho deciso di provare alcuni prodotti che ci sono su questo sito

35 Lucik, 14/05/05 19:03

Ehi, ehi....è già una buona cosa che nella vita uno si pone dei dubbi, per riflettere...ed è una cosa che vale per tutti e in tutta la vita. Se qualcuno può dare spunti utili alla discussione basta che lo chiedi. Il resto è una tua riflessione.

Ciao, Luciano.

36 Andrea, 14/05/05 19:11

karonthe ha scritto:
mio nonno paterno aveva una grande cascina dove allevava tantissimi animali,sono stato cresciuto con il concetto che mangiare carne sia una cosa normalissima

Anche tutti noi siamo cresciuti con lo stesso concetto. Poi pero' abbiamo preso atto di tutto quello che c'e' dietro
il consumo di carne e abbiamo cambiato abitudini.

Tieni presente poi che c'e' un'enorme differenza tra l'essere vegetariano o vegan oggi e ai tempi dei nostri nonni. Abbiamo molte infomrazioni in piu' e anche molta piu' scelta quando facciamo degli acquisti.

andrea

37 Andrea, 14/05/05 19:15

karonthe ha scritto:
non potete pretendere che una persona possa cambiare le proprie abitudini di anni dall'oggi al domani.

Certo che no, penso che pochi di noi (e io non sono purtroppo tra quelli) lo abbiano fatto.

Pero' hai detto che ti mancavano delle motivazioni valide
e ti abbiamo fatto notare che in realta' queste
motivazioni ti erano gia' state spiegate e che le avevi accettate come valide.

Spero quindi che la tua posizione non sia piu' "mi
mancano motivazioni valide" ma "prendo atto di queste valide motivazioni e ci riflettero' con calma".

Non conosco nessuno che abbia eliminato da un giorno all'altro la carne.

andrea

38 karonthe, 14/05/05 19:20

Andrea ha scritto:
karonthe ha scritto:
mio nonno paterno aveva una grande cascina dove allevava > tantissimi animali,sono stato cresciuto con il concetto che > mangiare carne sia una cosa normalissima

Anche tutti noi siamo cresciuti con lo stesso concetto. Poi pero' abbiamo preso atto di tutto quello che c'e' dietro il consumo di carne e abbiamo cambiato abitudini.

Tieni presente poi che c'e' un'enorme differenza tra l'essere vegetariano o vegan oggi e ai tempi dei nostri nonni. Abbiamo molte infomrazioni in piu' e anche molta piu' scelta quando facciamo degli acquisti.

andrea

però dovete ammettere che i prodotti per vegan non si trovano sempre nel negozio sotto casa,quindi è più normale che una persona per comodità preferisca restare onnivoro.

39 Lucik, 14/05/05 19:36

Io prodotti vegan non ne compro....solo le cotolette di soia della bio-ene (all'esselunga), che mi piacciono. Guarda, che i vegetariani/vegani non devono avere cibi strani apposta. Pasta, polenta, zuppe, riso, patate, funghi, verdura, legumi....E sto bene in forma, mangiano alla grande. Che poi "primo" e "secondo" non
esisterebbero nella tradizione alimentare di qualche tempo fa (fino agli anni '60, prima del boom economico e prima dei cambiamenti culturali anche in campo alimentare dovuti al maggior benessere, trasformato per certe cose anche in eccesso). Ed era un bene dal punto di vista digestivo. Un tempo, in generale, si mangiava il primo piatto a base di cereali e il secondo erano le verdure. Oppure un secondo piatto sempre con le verdure. Il mio "secondo" piatto
sono i legumi....fagioli, lenticchie, piselli, cotolette di soia....a me piacciono moltissimo. Probabilmente è diverso tra pensarlo a priori, e vederlo dopo, quando vedi che è diventata la tua bella abitudine.

Luciano.

40 Andrea, 14/05/05 20:48

karonthe ha scritto:
però dovete ammettere che i prodotti per vegan non si trovano sempre nel negozio sotto casa,quindi è più normale che una persona per comodità preferisca restare onnivoro.

Partendo da una dieta mediterrana non servono molti prodotti specifici per vegan. Quei pochi non e' che li comperi ogni giorno. Io ho la confezione di panna da cucina vegan, la maionese vegan in frigorifero.. per il resto non compro niente che non comperi anche tu.

Poi trovo che se qualche comodita' in meno puo' salvare
la vita di tanti esseri viventi valga la pena sopportarla.

Il problema al limite sono le cene fuori: per un vegetariano non ci sono problemi, per un vegan a volte e' difficile. Ma se il problema fosse questo la gente diventerebbe vegetariana, non resterebbe onnivora.

andrea

41 falco, 15/05/05 04:14

purtroppo molte scelte devono venire dal proprio cuore.

altrimenti saranno scelte dovute, convinte, obbligate.

e non vi sarà devozione in tali scelte, ne dureranno, ne saranno rispettate.

deve esserne convinto, deve capire la situazione seguire il proprio istinto di amare il prossimo, intendendo prossimo come ogni essere vivente della terra.

42 Chiara_, 17/05/05 23:48

Non conosco nessuno che abbia eliminato da un giorno all'altro la carne.

Io l'ho fatto...da onnivora impenitente, se non carnivora militante, mi son ritrovata a riflettere e
a leggere cose che non avevo mai voluto leggere davvero...e sì, ho acquisito una consapevolezza che mi ha cambiato modo di pensare e di approcciarmi alla vita in circa 20 minuti...sembra strano, magari avventato...ma non ho ancora avuto modo di dubitare per un solo minuto della mia scelta...una volta che si sa non si può più far finta di non sapere...temporeggiare nonostante una presa di coscienza simile non riesco a concepirlo, davvero. I "tempi" si possono avere sulla decisione della facoltà da frequentare, su un taglio di capelli poco convincente, su una proposta di matrimonio, su quello che vi pare...non sulla vita e la sofferenza altrui...per quanto normale ci venga presentata.

43 Cokolada, 18/05/05 00:59

Si si certo che si comanda, ma il cuore dice anche che non è giusto uccidere gli animali e altro...

Sono veg da un mese, ma convivo dall'agosto scorso, ora anche lui sta facendo questo percorso e per ora è vegetariano, piano piano eliminerà anche i derivati..
L'ha fatto per amore? L'ha fatto perchè non è il massimo bere il latte con una scema che ti imita i vitellini che piangono ogni volta? L'ha fatto perchè stavo male a
vederlo mangiare carne?
Forse un po' di tutto, forse conta anche quello che prova per me nella sua decisione, ma io sono sicura che lo fa per dei motivi veri ed etici e soprattutto perchè ama gli animali e la natura quanto me.

Penso che due persone possono stare insieme anche se una onnivora ed una veg, ma penso anche che non può continuare sempre così specialmente convivendo...

Qualcosa di fondo deve unirli, penso che se lui fosse un carnivoro convinto e volesse rimanerci per sempre, lo lascerei.
Non perchè amo più gli animali di lui, ma perchè dietro ci sono dei valori, delle essenze di me stessa.
E' lo stesso motivo per il quale non potrei stare con uno di destra, o con un razzista, o non so che altro opposto alle mie essenze.

Penso che si possono avere interessi e caratteri diversi, ma se si vuole qualcosa di serio le ESSENZE, i valori, i principi, i sentimenti che si hanno dentro devono essere compatibili, altrimenti prima o poi si scoppia, non si può andare contro l'essenze perchè sono una nostra parte fondamentale, andarci contro sarebbe violentarsi.

Penso però che ognuno abbia i suoi tempi e le sue tappe del percorso e non debbano per forza coincidere a quelle del partner, ci si può aiutare, ma ognuno ha il suo cammino, ci si può tenere per mano, ma ognuno cammina con le sue
gambe.

Mi reputo fortunata a stare con una persona con le essenze così simili alle mie, forse è per questo che anche se ci fanculizziamo mille volte sulle cazzate, poi su quelle importanti ci troviamo uniti, credo che il discorso veg sia troppo importante, non è una moda o un hobby, è un essenza e prima o poi ci si deve trovare in sintonia.

No a lungo termine stare con un onnivoro credo sia impossibile.

44 Andrea, 18/05/05 09:02

Andrea ha scritto:
Non conosco nessuno che abbia eliminato da un giorno > all'altro la carne.



Chiara ha scritto:

Io l'ho fatto...da onnivora impenitente, se non carnivora militante, mi son ritrovata a riflettere e
a leggere cose che non avevo mai voluto leggere davvero...

OK, ma immagino che "riflettere e leggere" abbia
richiesto piu' di 24 ore.. io da quando ho iniziato a riflettere e leggere ho comunque impiegato un po' di tempo prima di smettere di mangiare carne. Non e' che da un gionro all'altro sono passato dal non pormi domande all'essere vegetariano.

Per questo non mi aspetto che un onnivoro che capita su questo forum e legge i nostri post smetta all'istante di mangiare carne. Magari fosse cosi'!

andrea

45 Bambi, 18/05/05 19:05

io sono vegetariana da più di un anno e sto arrivando anch'io ad essere vegana!!! Mio marito è sempre stato onnivoro fino al 31 dicembre 2004. La scelta di cambiare è stata solo sua, io non l'ho convinto. Io lo informavo solo sulle atrocità degli allevamenti intensivi e di come venivano trattati gli animali, ma senza alcuna forzatura da parte mia nel convincerlo a cambiare alimentazione. E' stato lui che un giorno si è sentito in colpa di mangiare un pezzo di carne o una fetta di prosciutto......ed è stato cosi' che ha deciso di diventare vegetariano. Non ha mai escluso di diventare vegano !!!
Io sostengo sempre che le cose si ottengono gradualmente, un passo alla volta, senza fretta, solo cosi' si riesce ad arrivare alla propria meta.
A me manca poco per diventare vegana e mio marito.....ci sta arrivando.....
Cosa c'è di bello in tutto questo è il fatto di essere a posto con la propria coscienza,ed essere consapevoli di sentirsi bene!

ciao

Bambi

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