C'ERA UNA VOLTA IL VEGAN...; pagina 2
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Sara,
14/04/05 12:34
shivers ha scritto:
Complimenti per la leggerezza e per l'umiltà.
Umiltà?Ho detto per caso che sono meglio di loro?Io per persone che per giustificare i propri peccati di gola usano scuse assurde, non trovo descrizioni migliori :-)
Poi diventi noioso fino alla morte criticando chi "giudica"...ma tu fai la stessa cosa, non credi?
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Daniele,
14/04/05 13:02
Marina ha scritto:
Beh... saro' testarda e ingenua io, pero'... non mi
potete venire a dire che uno che cede perche' i genitori o il medico insistono fosse uno convinto.
"animalisticamete" convinto, intendo.
Convinzione che inizia a svanire,poi... non e' questione
di convinzione, ma di empatia per gli animali, e' emotiva, non razionale, quindi piu' profonda.
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E chi lo dice che è emotiva e non razionale? Io devo dire che nel mio caso la spinta è stata più razionale che emotiva, più ragionata che impulsiva, diciamo. Del resto nella pagina del profilo è stata inserita anche la voce "Amore/Rispetto per gli animali" che sta ad indicare
questo tipo di motivazione, credo. Certo poi più passa il tempo più la parte emotiva di me (e del mio rapporto con gli animali) sta venendo fuori... però non so adesso cosa prevale, credo l'uno e l'altro insieme. Ad ogni modo
spero di non cambiare mai, anche perchè non ne ho la certezza... di certo non me lo auguro ma nn riesco a dire, come fanno alcuni (beati loro?), che non rinnegheranno mai la loro attuale scelta di vita. Di sicuro c'è solo una cosa, e sapete tutti qual'è. (Toccatina generale;))
Daniele
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Lucik,
14/04/05 15:41
Probabilmente chi vuole giudicare può (forse più che giudicare, avere una propria opinione). Forse quello che non può fare è condannare... anche se può/deve aver chiarezza in quello che considera positivo o negativo. Deve sapere che il suo giudizio potrebbe non essere (o non è) quello certo. L'uomo è debole....il concetto di mea culpa
è significativo. Per quanto "grandi" possiamo essere (ammesso che riusciamo almeno ad avvicinarci a tale parvenza), forse non lo saremo mai, nè mai abbastanza. Tuttavia ritengo (opinione relativa mia) che una persona debba a un certo punto rendersi conto di quello che è, di come vuole essere, e degli ideali/valori/principi a cui ispirarsi e con cui essere coerente nella propria vita e nei propri comportamenti. Detto questo, una persona può anche sbagliare, sconvolgendo quello che credeva/faceva e magari, dopo altro tempo può ritornare al punto di partenza e ritrovarsi a ricredere/rifare le stesse cose (sperando di aver imparato di più). Forse avrà avuto delle motivazioni che riteneva valide...o forse ha sbagliato e basta. Conta anche il fatto se una persona lo fa con consapevolezza o meno (sapendolo è più grave e il non sapere non è una scusa). A questo mondo succedono cose orribili...senza toccare questi "estremi" (anche se le conseguenze possono essere ugualmente "gravi") le persone sbagliano...e sbagliano in tante cose...dalle grandi, alle "piccole". Tuttavia, anche "accettando" questa realtà, so quello che fa per me, so quella che voglio per me e da me, so gli ideali a cui tendere, so se essere fiero e soddisfatto oppure scontento ed irritato con me stesso per un mio comportamento, e so anche come potrei considerare e considero gli altri nei loro (per la parte visibile, nei fatti, e anche nelle intenzioni, per quello che possono dirmi). Non posso non considerare la coerenza o meno, la consapevolezza o meno (ovviamente se si riesce a capire)...appunto per i concetti che coerenza, consapevolezza ed altro stanno ad indicare.
Io penso che ogni ognuno ha una sua ragione in quello che dice....Di Aldo Moro si diceva che quando riceveva le persone, ascoltava prima di esprimersi.....cercava di capire quello che le persone volevano dire, le loro motivazioni, il perchè del loro punto di vista....infatti era un grande uomo. E penso che questo valga per ognuno di noi. E una volta ascoltato, dobbiamo anche sapere cosa fare.
Ciao Marco, ciao Sara.
Luciano.
ciao Daniele ;-)
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Marina,
14/04/05 17:04
Daniele ha scritto:
Marina ha scritto:
Beh... saro' testarda e ingenua io, pero'... non mi potete venire a dire che uno che cede perche' i genitori o il medico insistono fosse uno convinto. "animalisticamete" convinto, intendo.
Convinzione che inizia a svanire,poi... non e' questione di convinzione, ma di empatia per gli animali, e' emotiva, non razionale, quindi piu' profonda.
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E chi lo dice che è emotiva e non razionale?
L'empatia per gli animali e' emotiva e non razionale. La scelta di comportarsi di conseguenza e' razionale.
Se l'empatia c'e', non vedo come si possa tornare
indietro dalla propria scelta razionale.
A meno di non cambiare profondamente. In peggio, ovviamente :-)
Ciao,
Marina
20
shivers,
14/04/05 17:22
Sara ha scritto:
Poi diventi noioso fino alla morte criticando chi
"giudica"...ma tu fai la stessa cosa, non credi?
Io non giudico nessuno.
21
shivers,
14/04/05 17:28
Perché non è "cogito, ergo sum", ma "pecco, ergo sum", anche se non sono credente.
San Paolo diceva "non faccio il bene che voglio, ma il
male che non voglio". E il non volere può essere anche manifestarsi nell'inconscia anestetizzazione della propria morale.
s.
22
Lucik,
14/04/05 18:00
Si fa il male che non si vorrebbe, che non si farebbe....ma resta la responsabilità di averlo fatto. Forse l'uomo "nasce" e resta peccatore,almeno per qualcosa (anche San Francesco si puniva e soffriva per i suoi "peccati"). Ma credo che il compito "vitale" dell'uomo sta proprio nel riscoprire la sua nobiltà, la sua origine di bene. Forse non puoi essere senza macchia, ma puoi volerlo essere, tendere verso quello che ritieni giusto...probabilmente (o purtroppo sicuramente) non puoi riuscire a non sbagliare mai, ma puoi decidere che direzione prendere. L'uomo "nasce" peccatore forse, ma un conto è accettarlo "comodamente", ed un conto è voler elevarsi da questo stato, ritrovando in sè l'origine della purezza: forse questo è il senso/compito/dovere della vita? Di sicuro rende migliori (almeno col significato che attribuiamo a questo termine).
Ciao, Luciano.
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shivers,
14/04/05 18:39
L'uomo nasce peccatore indiscutibilmente (nel senso di causatore di male volontario, sia in forma di dolo diretto che di dolo eventuale).
E' alttrettanto indiscutible che l'uomo non possa
accettare il proprio stato comodamente, rifugiandosi bellamente nell'alibi della propria debolezza ogni qualvolta commetta volontariamente un'azione che causi sofferenza altrui.
Ciò rilevato, a mio avviso può ragionevolmente sostenersi che la decisone di un vegan etico di tornare a mangiare carne sia equiparabile ad una ricaduta nel male che, volente o meno, ci accompagna sempre.
Certo, la speranza è quella del pronto ravvedimento, ma non è così semplice.
Per questo non giudico, perché, pur convinto che mai più nella mia vita mi alimenterò con il dolore altrui (il solo pensiero ad oggi mi fa star male), so che, teoricamente ed astrattamente, potrei anche ricadere nel vizio.
D'altronde, non giudico neppure un assassino, non conoscendo il suo background sociale e culturale e non potendo quindi escludere che, essendomi eventualmente trovato al suo posto, avrei agito come lui.
s.
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Lucik,
14/04/05 18:42
Per quest'ultima ti dico solo una cosa, che se la cogli....mi fa piacere (e non è il termine esatto), ed è questa:
...De Andrè....(colta?).
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shivers,
14/04/05 18:47
Lucik ha scritto:
Per quest'ultima ti dico solo una cosa, che se la
cogli....mi fa piacere (e non è il termine esatto), ed è questa:
...De Andrè....(colta?).
Mica tanto.
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Lucik,
14/04/05 18:58
Peccato....sarebbe meglio condividere il significato delle cose in modo implicito, in questo caso....per la sua magia....ma la sanno quelli che "conoscono" De Andrè. Comunque se lo ascolti in tante sue canzoni (è un tema quasi sempre presente), capirai il senso (però devi sentire quelle tante a cui mi riferisco). E forse è più bello che tu lo scopra da te, se mai ti succederà...con le sue parole. Va bene? Posso dirti che riguarda gli "ultimi", quelli persi, quelli ai margini.....i colpevoli....colpevoli ai nostri occhi.
Ciao.
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shivers,
14/04/05 19:13
Ok, grazie per l'informazione.
Per parte mia, posso segnalarti un autore cinematografico a tema? Abel Ferrara
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Lucik,
14/04/05 19:14
Grazie. Ciao Marco.
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Lucik,
14/04/05 19:20
Però alla fine non mi hai più risposto se hai mai visto
"un angelo è sceso a Broocklin", con Peter Ustinov? Ma è meglio che la tua eventuale risposta me la scrivi su "messaggi liberi" dato che in questo forum andrei fuori tema.
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shivers,
14/04/05 19:29
E' quello di Ustinov avvocato che viene trasformato in
cane vero?
L'ho visto parecchi anni fa e non mi ha fatto una grande impressione. L'ho trovato molto spinto sul versante sentimentale.
In ogni caso, i film a cui ti riferisci, quelli della hollywood anni '30 e '40, li trovo straordinari: Ernst Lubitsch su tutti.