Compromessi per la causa
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Vale_2O17,
24/05/18 11:49
Buongiorno a tutte/i.
Una nota e potente associazione ambientalista ha aperto una petizione per chiedere all'Unione Europea di smettere di finanziare gli allevamenti intensivi. In compenso vorrebbe finanziare i piccoli allevamenti locali.
Fermo restando che io sono contraria a tutti gli allevamenti, perché gli animali vengono sempre uccisi, vorrei un confronto su cosa secondo voi sarebbe giusto fare. Infatti, essendo realisti, è molto difficile che si realizzi un mondo vegan da un giorno all'altro, e una fase intermedia senza allevamenti intensivi dove la popolazione riduce drasticamente il consumo di carne potrebbe essere parte di questo cambiamento. Ma d'altro canto mi rendo conto che questo approccio non risolve il problema e, anzi, potrebbe fare più danni che altro e le persone potrebbero sentirsi ancora più autorizzate a mangiare carne. Perciò sono molto combattuta. Voi cosa ne pensate? La firmereste una petizione del genere?
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Andrea,
24/05/18 12:07
Vale_2O17 ha scritto:
Infatti, essendo realisti, è molto difficile che si realizzi un mondo vegan da un giorno all'altro, e una fase intermedia senza allevamenti intensivi dove la popolazione riduce drasticamente il consumo di carne potrebbe essere parte di questo cambiamento.
Non funziona così: non è che se ci sono meno allevamenti intensivi e più allevamenti piccoli i consumi diminuiscono: questo significherebbe che la gente va nei negozi e non trova abbastanza carne quindi ne mangia di meno. Non succerà mai: se c'è domanda arriva l'offerta.
L'unica cosa che fa diminuire il consumo di carne è il fatto che la gente decida di consumarne di meno e petizioni come questa ostacolano il cambiamento perché come dici tu fanno sentire la gente ancora più autorizzate a mangiare carne
La firmereste una petizione del genere?
No.. più che un compromesso, è un danno: chiedono un blocco di finanziamenti che non avverrà mai (le petizioni possono fare qualcosa in certi casi ma non certo cambiare il sistema di finanziamenti di una delle maggiori lobby del pianeta) e intanto fanno passare l'idea che ci siano allevamenti "meno peggio" degli altri.
Potevano limitarsi a chiedere il blocco delle sovvenzioni agli allevamenti in generale ma evidentemente non è quello il messaggio che vogliono far passare.
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Marina,
24/05/18 17:57
Come ha detto Andrea, sicuramente una petizione/iniziativa del genere fa solo danno, perché fa credere che esistano allevamenti "sostenibili". Il che non è vero, perché un minore impatto ambientale si può avere solo con una diminuzione del consumo di carne, non con allevamenti diversi. Oltretutto, gli allevamenti piccoli non impattano meno di quelli grandi, ma di più.
Anche dal punto di vista etico la questione è la stessa: è la diminuzione dei consumi che salva animali, non il fatto che vengano allevati in allevamenti diversi. Senza contare che nella maggior parte dei casi questi allevamenti "piccoli" non è che facciano stare meno peggio gli animali, è solo una sorta di truffa, è quello che vogliono far credere alla gente.
Questo tipo di iniziative insomma o non servono a nulla o fanno danno.
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Vale_2O17,
26/05/18 11:34
Grazie per le risposte.
Eppure io credo che non potrà esserci un mondo vegan da un giorno all'altro, io credo ci saranno fasi dovute al lento cambiamento della società.
Secondo voi ci sono compromessi accettabili?
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Andrea,
26/05/18 12:17
Vale_2O17 ha scritto:
Eppure io credo che non potrà esserci un mondo vegan da un giorno all'altro, io credo ci saranno fasi dovute al lento cambiamento della società.
Sì, certo.. anzi, non ci sarà mai un mondo interamente vegan, così come non ci sarà mai un mondo senza omicidi, stupri, ecc. ecc. Si può solo tendere al meglio possibile.
Secondo voi ci sono compromessi accettabili?
Non si tratta di compromessi: le singole persone NON devono uccidere persone, non devono stuprare, non devono uccidere animali. Non c'è compromesso tra tra il fare e non fare queste cose.
E lo stesso vale per le singole campagne e initiative: NON devono essere finalizzate a spostare gli omicidi da una categoria all'altra, a spostare gli stupri da un gruppo all'altro, o di spostare i finanziamenti da un tipo di allevamento all'altro. Devono essere contro a queste cose.
Questo non basterà ad avere un mondo vegan (o senza omicidi, senza stupri ecc.) dall'oggi al domani, ma almeno sono passi nella direzione giusta non in quella sbagliata.
Quello che le grandi associazioni definiscono "compromessi" in realtà sono passi in direzione contraria ad ogni progresso fatti per denaro (in questo caso ad esempio parliamo di un'associazione che di fatto è un 'enorme multinazionale
Noi dobbiamo fare (e invitare a fare) la cosa giusta. Poi il risultato sarà un compromesso tra quello che noi invitiamo a fare e quella che i singoli per egoismo vogliono continuare a fare. Se però siamo noi i primi a chiedere le cose sbagliate non si va da nessuna parte.
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Marina,
26/05/18 16:31
Vale_2O17 ha scritto:
Eppure io credo che non potrà esserci un mondo vegan da un giorno all'altro, io credo ci saranno fasi dovute al lento cambiamento della società.
Secondo voi ci sono compromessi accettabili?
Mi associo a quello che ha detto Andrea, e aggiungo: un lento cambiamento può essere quello di diminuire i consumi di ingredienti animali, ovviamente non per etica (dal punto di vista etico, se è sbagliato uccidere è sbagliato e basta, non è che uccidere di meno sia "meno sbagliato"), ma per salute o ecologia. Quelli sono passi nella giusta direzione, sono "fasi" che hanno un senso.
Invece lasciare i consumi come stanno ma fare finta di voler cambiare il tipo di allevamento è assurdo, non è un passo avanti, è un rimanere fermi, e anzi, è un passo indietro perché magari persone che avrebbero diminuito i consumi non lo fanno perché si sentono a posto comprando cadaveri che arrivano da finti allevamenti "migliori". Dico "fare finta", "finti allevamenti migliori", ecc., perché nella realtà è tutto fasullo: se i consumi rimangono gli stessi, gli allevamenti non possono essere diversi.
Infine, riguardo ai "compromessi", non esistono mai compromessi eticamente accettabili, è proprio una parola senza senso in questo contesto e di solito la usano per mascherare le cose più orribili. La parola "compromesso" la puoi usare quando 2 persone vorrebbero dei vantaggi una a scapito dell'altra e allora arrivano a un compromesso che non accontenta del tutto nessuna delle due ma è accettabile per entrambe. Dire che è "un compromesso" il fatto di ammazzare gli animali come prima ma dar loro (spesso per finta, ma poniamo anche sia per davvero) più spazio nell'allevamento, è una distorsione del termine e una cosa schifosa e disonesta.
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Vale_2O17,
28/05/18 08:35
Mm sì penso di capire il vostro punto di vista... Grazie per aver risposto.
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Marina,
28/05/18 10:45
Vale_2O17 ha scritto:
Mm sì penso di capire il vostro punto di vista... Grazie per aver risposto.
Più che punto di vista, si tratta proprio di capire qual è l'effetto di una data iniziativa, senza badare alla propaganda di chi la propone.
E comunque bisogna tenere presente che tutte le volte che sono stati utilizzati "marchi" o "certificazioni" per dare lo status di "humane" a un allevamento (che in italiano si fa fatica tradurre, perché "umanitario" non ci sta molto, ma comunque il senso è che "trattano bene gli animali") si è sempre scoperto poi che nella maggior parte dei casi il trattamento non è umano affatto, ma sono allevamenti in cui gli animali soffrono e sono trattati male (per forza: sono merce che poi va uccisa!), quindi si tratta di un doppio imbroglio.
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Marina,
28/05/18 10:50
Aggiungo anche che NESSUNA delle associazioni vegan straniere è favorevole a questo tipo di iniziative, anzi, tutte nei loro starter-kit dedicano un capitolo a smascherare l'imbroglio degli allevamenti "umanitari". Ho fatto una ricerca mesi fa e mi ha colpito questa cosa, che dimostra come questo business degli allevamenti "di carne felice" sia sempre più diffuso e considerato come grande nemico da contrastare.
Chi propone cose del genere sono solo associazioni ambientaliste (scelta stupida, perché non sono allevamenti che hanno un impatto ambientale minore) o blandamente zoofile (come CIWF), ma qualsiasi associazione che difenda realmente gli animali vede questi allevamenti come nemico, non come "un passo avanti", perché l'effetto è quello di mettere a posto la coscienza senza cambiare di una virgola la vita degli animali. Quindi aumentano il numero di animali uccisi, perché persone che invece potevano essere sensibilizzate a cambiare alimentazione non lo fanno.
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MelaniaBertolin,
20/06/18 11:02
no, è una richiesta fatta senza coscienza di causa e senza nessuna nozione sui mecanismi economici.
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annadeimici,
15/07/18 15:19
Non ho firmato. Io qui li vedo da vicino i piccoli allevamenti: stessa crudeltà, stesso antropocentrismo. Le creature vengono sgozzate lo stesso. Bella scusa dire "mangio solo carne a km 0" o "mangio solo formaggio bio", per molti è il massimo dell'antispecismo