Food Not Bombs
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Chiara_,
8/04/05 21:24
Salve, non so se questo sia lo spazio "giusto" per affrontare il discorso, ma mi interessava sapere, perchè di politica non si può parlare ma di veganismo sì, quale sia la posizione riguardo a gruppi come Food Not Bombs...che tra l'altro ho visto presente a Torino...soprattutto in contrapposizione alle dispendiose cenette chic tra vegani! E vedetela pure come una provocazione, ma la domanda è seria..
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Lucik,
9/04/05 11:42
Per quel che riguarda le dispendiose cenette tra vegani vorrei dire una cosa da parte mia. A parte la valenza generale, mi viene da cogliere magari il riferimento a una certa cena ventilata in un ristorante di Milano (che in questo caso mi riguarda). Perchè prenderla come provocazione, se dici una cosa giusta? Posso dire che essendo un'eccezione, legata a un contesto particolare, ed in un'occasione assolutamente non ricorrente, per una sola volta potrei anche parteciparvi. Non certo per la
"voglia" di andare in un posto per il "gusto" di
spendere (è una parte di cui mi piacerebbe volentieri fare a meno). Ma l'idea del posto (che come conseguenza
comporta questa spesa), e della situazione, poteva piacere. Non mi piace buttare i soldi, ma spendendoli in questo modo non posso non pensare che potrei darli a coloro per i quali questi soldi potrebbero essere "vitali" (nel vero senso della parola), mentre per me rappresenterebbero solo un momento. Ed anche se è solo per una volta, il principio resta lo stesso. Magari uno potrebbe dire che rinuncia ad altre cose per "compensare" la "spesa", ma resta il
fatto che potevi rinunciare ad altro e nello stesso tempo utilizzare i soldi risparmiati in altro modo. Potrei dire che non sopporto il "lusso" (inteso come spesa irresponsabile ed anche ignorante di persone che si "divertono" buttando l'eccesso in faccia a chi non ha da mangiare). Tuttavia in quest'occasione mi è venuto di accettare. La tua è una provocazione?....Penso che un altro essere umano può tranquillamente far notere queste cose a qualcuno che si propone come persona attenta all'etica e che "cerca il giusto" (e francamente, a chiunque altro).
E la penso come te (non potrebbe essere altrimenti). Tuttavia pensavo che un'eccezione potevo farla. Vedremo...magari decidiamo di mangiare una pizza e di devolvere il corrispettivo altrimenti speso... Non una provocazione, comunque, ma una cosa giusta.
Ciao, Luciano.
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Sara,
9/04/05 12:29
Non vedo proprio quale sia il nesso.Credo che l'attività
di food not bombs sia apprezzata da tutti, però, non è legata SOLO al veganismo.Il fatto che sia vegan non fa che rendere tutto molto più coerente, volontari che allestiscono banchetti in mezzo alle strade per chi sciopera o per chi in strada ci vive ce ne sono tanti, però difficilmente preparano cibo vegan...
e comunque non capisco proprio dove vuoi arrivare, la tua è si una provocazione...ma completamente fine a se stessa.
Vedendola nella tua ottica ti direi...invece di andare ai raduni vegan,vai nelle mense degli affamati a farti il culo.
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Andrea,
9/04/05 13:25
Ammetto di non sapere molto di Food Not Bombs, mi pare comunque un progetto molto coerente, e spero sia apprezzato da tutti, indipendentemente dalle proprie idee politiche.
Non capisco invece il discorso delle "cenette chic tra vegan". Trovo che organizzare delle cene vegan di tutti i tipi sia un ottimo modo di diffondere questo stile di vita. Anche perche' la cena vegan piu' costosa costa 100 volte meno della cena piu' economica a base di carne. Solo che nel caso della cena vegan paga chi consuma, nel caso della cena a base di carne, viene rubata la vita a degli esseri viventi, un pezzo di foresta ad un paese in via di sviluppo, e qualche chilo di alimenti ai paesi piu' poveri per ogni chilo di carne.
ciao,
andrea
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Lucik,
9/04/05 14:10
Per precisare da parte mia (nel caso occorresse), io mio riferivo per parte mia allo spendere es. 60 euro per una cena, di qualsiasi tipo. E, se intesa in questo senso la questione di merito, consideravo la possibile eccezione, e il fondamento del messaggio di chiara in tale proposito (se, come penso, questo dicesse). Non mi riferivo ad es. al raduno veganhome di Torino ecc. (anche perchè Marina mi ha scritto, e cito testualmente :"E non si spendono 60 euro per un pasto :-)"...scripta restant vero....? Benzina esclusa...).
Ciao.
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Lucik,
9/04/05 15:28
Ah, poi è chiaro che preferisco uno che spende i soldi in questo modo andando a mangiare vegan, rispetto a uno che li spende uguali ma va a mangiare "diversamente". Come "preferisco" uno che compra una ferrari e nella vita ha fatto qualcosa di buono, rispetto a uno che ce l'ha ma non ha mai dato nulla a nessuno. Ma questo vale per gli altri.....per quel che riguarda me.....so chi sono, e come voglio essere....(fatti salvi i futuri insegnamenti e pensieri che farò nel tempo, e nella vita).
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pier,
9/04/05 15:35
voglio solo precisare che Food Not Bombs a Torino non è praticamente presente, (come quasi in tutta italia, se si fa eccezione per un paio di realtà come Forlì e La Spezia), per quanto ne so io, esiste un gruppo che si trova e fa riunioni, che ha organizzato una volta un buffet in un centro sociale, e basta, Food Not Bombs, vuol dire dare cibo a chi non può permetterselo, e sinceramente è una cosa bellissima, purtroppo poco fatta.
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Marina,
9/04/05 18:02
Penso anch'io che Chiara si riferisse alla ventilata cena da 60 euro a Milano, visto che e' l'unica cena "chic"
di cui si e' parlato nel forum.
E' cosi', Chiara?
In effetti, pensare di spendere tutti quei soldi per una cena fa un po' male, pero' non credo nessuno di noi sia cosi' spartano da non concedersi mai dei "lussi", tipo
un vestito che di certo non ti serve ma ti piace, una vacanza - che costa molto piu' di una cena -, o altro. Magari se uno e' straricco questi "lussi" se li concede spesso, una persona normale solo una volta ogni tanto, e non lo trovo un gran peccato, purche' sia, appunto, sporadico, perche' senno' i soldi e' meglio usarli in
cose piu' utili.
Per quanto riguarda Food not Bombs, era stata fatta una presentazione piu' di un anno fa a Torino, da Sesamo's Kitchen, c'era l'ideatore di FnB, non mi ricordo il nome, scusate.
In quell'occasione era stata lanciata la proposta di
creare un gruppo a Torino, ma poi non ho piu' saputo nulla dell'argomento.
Ovviamente il lavoro di FnB nelle nazioni in cui opera e' ottimo, la scelta di dare cibo solo vegan e' qualcosa che dovrebbe far riflettere certe persone che si impegnano in iniziative "umanitarie" ma poi non hanno alcuno scrupolo verso gli animali.
Per finire, per quanto riguarda la cena a Torino, di sicuro non e "chic" (senza offesa per nessuno ;-) ), e avra' i nostri soliti "prezzi popolari", ma sara' buonissima e abbondante, come al solito :-)
Ne approfitto per fare pubblicita', come vedete ;-)
In ogni caso, le cene che facciamo di solito, quelle pubbliche, non questa che e' riservata agli iscritti a VH, servono per diffondere l'alimentazione vegan e per raccogliere fondi per iniziative animaliste.
Ciao,
Marina
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Lucik,
9/04/05 18:14
Penso anch'io che Chiara si riferisse alla ventilata cena
da 60 euro a Milano, visto che e' l'unica cena "chic"
di cui si e' parlato nel forum.
Marco (shivers),.....ammirando quelli che sono gli atti politici, e le trame che sottendono ogni gesto caricandolo di significato e di conseguenze ....ora che i riflettori son puntati....
dobbiamo fare un atto pubblico e politico che salvi capre e cavoli....o per lo meno solo le capre... ( :-) ).
Un saluto, Luciano.
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Sara,
9/04/05 20:08
Ma scusa Luciano, non vedo perchè dovresti giustificarti...se uno vuol spendere 60 o 100 o 1000 euro per mangiar bene che problema c'è?In questo caso nessuno perchè si tratta di cene vegan e non muore nessuno per causa tua :)
Adesso perchè uno è vegan deve andare in giro con le pezze al c***?
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Lucik,
9/04/05 20:28
A parte il fatto che l'ho scritto anche con un'pò di spirito, l'ho anche spiegato prima. Posso ammettere le eccezioni, ma a una persona che mi fa notare il principio non posso non dare ragione....(ed il principio è anche mio). Penso che ogni cosa (dal punto di vista del denaro e delle spese, di cui parlavamo) abbia una sua proporzione, e quello che esce dalla proporzione può essere eccesso, che non amo, e ritengo, nelle condizioni menzionate, non etico. Se mi propongo come persona che vuole essere giusta, un'altra persona che eventualmente mi fa una critica in
tal senso, ha il diritto di farla (ma penso che sia un "diritto" vantabile verso chiunque). Infatti io credo che le persone, per certe cose sono tenute a giustificarsi nei confronti della società (che poi lo facciano o meno, o vogiano farlo o meno, è un'altra cosa). Quindi penso di aver scritto la mia opinione sull'eccezione, sul principio e sulla cena. Preso il tutto, esprime il modo in cui io la penso. Ciao Sara.
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Lucik,
10/04/05 10:03
Se poi decido una cosa, però, "trema mondo" perchè non mi ferma nessuno.... ;-) (si capirà il senso...?).
Luciano.
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mazinger_z,
10/04/05 10:21
Siccome FNB è una pratica rivoluzionaria contro la società capitalista che crea un'ingente spreco di cibo, che si potrebbe ridistribuire a chi è meno abbiente, con il tentativo di consapevolizzarli e coinvolgerli nel trovare la soluzione al problema... TOTALMENTE A FAVORE!
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Sara,
10/04/05 12:15
Non so, io credo che nessuno può permettersi di fare i conti in tasca a qualcun'altro.Se un mese mi girano un pò più di soldi non mi trattengo certo dall'andare ogni settimana dal parrucchiere a farmi la piega, questo visto in termine di proporzione può sembrare eccessivo, ma non mi impedisce di utilizzare, come sempre, più di metà del mio(misero)stipendio per gli animali.E nessuno può venirmi a dire che il mio comportamento è poco etico, come uso i MIEI soldi sono solo affari miei.
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Lucik,
10/04/05 13:34
Non sto dicendo che io giro col saio, a piedi scalzi....anche se penso a cosa abbia mosso San Francesco, figlio di un ricco commerciante, ad abbandonare tutte le ricchezze che poteva avere, per spogliarsi ed essere "povero"....è una cosa che non può non affascinarmi ed attrarmi intellettualmente, ed umanamente...(e la risposta, a ciò che lo ha mosso, forse non è neanche difficile da capire, bensì è estremamente chiara e semplice...del resto come dico io "le cose più importanti della vita sono anche quelle più semplici, e quelle più semplici sono anche le più evidenti...- chi è vegetariano, lo sa bene). Comunque....per capirci facendo UN ESTREMO...io non dirò mai che uno che ha comprato una ferrari sia una persona etica (al limite, se s'impegna socialmente e tiene a fare del bene dirò che c'è incoerenza). Se nel mondo stessero tutti bene, non lo direi mai, ma dato che tante persone vivono con meno di un dollaro al giorno, e tante altre muoiono perchè quel dollaro non ce l'hanno....lo dico. E sia chiaro, che questo discorso vale per tante cose che faccio anche io, pur senza arrivare agli estremi di cui sopra. Il fatto è che noi diamo un peso diverso (maggiore o minore) alle cose a seconda del LIVELLO DEL PRINCIPIO in cui si collocano: cioè comprare un'auto di "lusso" e cambiare tre cellulari all'anno sono, nelle nostre concezioni, due cose diverse, (o meglio dire che hanno portata diversa), che appartengono alla scala dell'eventuale principio dell'ineticità dello spreco. Ci diamo due pesi diversi, ma il PRINCIPIO è lo stesso. Certo, adottando questo principio nella sua assolutezza, dovremmo probabilmente girare sul serio col saio. Tuttavia, usando il concetto di "temperanza" (cioè un placare i sentimenti
e le cose), o di proporzione, ci diamo dei limiti (magari anche variabili a seconda dei casi) in cui collocare quello che è per noi accettabile, e quello che invece lo sorpassa. Usando il principio, potrei dire che il caffè che prendo (imprersonale) ogni giorno al bar, potrei non prenderlo: per me non è una rinuncia vitale, mentre è una giornata di vita (o di morte) di tanti nel mondo che potrei aiutare. (Sai che sapendolo, mi vengono dei dubbi su quel che faccio...è il brutto è che non sono dubbi, ma realtà "tenute buone", un'pò come quando uno mangia carne, se
ne rende conto, ma non ci vuole pensare). La questione è che l'etica è un PRINCIPIO, e noi ci collochiamo in essa solo a dei livelli. Me compreso. (Il fatto di esserne consapevole, rende probabilmente più "colpevoli"). Ed il problema è sempre l'abitudine della nostra vita. Siamo abituati a guardare con dei parametri di "normalità" artificiale, che partono da un punto di riferimento arbitrario. Se fossi dalla parte di chi ha fame, vorrei tanto che tutti non prendessero il caffè per darmi un giorno di cibo. Non ci sono dubbi: noi temperiamo le cose...(magari non riguarda quelle famiglie, in Italia, che alla quarta settimana devono fare debiti per fare la spesa perchè lo stipendio non basta). Tante piccole (e anche grandi) rinunce che potremmo fare, che non ci cambierebbero la vita....ma ad altri magari la salverebbero. Se io accetto queste "spese" che considero "normali", non
vuole dire che sono "giuste". Se per me è normale andare
al ristorante, spendere 50 euro tra autostrada e benzina per andare un paio di giorni al mare, e mille altre cose che fanno parte delle cose che facciamo.....se io le accetto come "normali"....non vuole dire che sono
"giuste". E se uno me lo viene a dire, potrei al limite rispondere che magari lo faccio comunque, ma non posso dire che colui, colei che me lo ha fatto notare sia in torto...(io sono così). E un giorno farò molto di più rispetto a quel poco che faccio oggi....(e la mia colpa è che avrei potuto/potrei farlo da molto prima...oggi compreso). Ciao, Luciano.
E non c'è da incavolarsi quando uno ti viene a dire "tu sbagli" (se ti argomenta il perchè)... se no sarebbe
un'pò come quando uno (per ipotesi) dice a una persona che mangia carne "tu causi dolore, sofferenza e morte!", e quello ti risponde come ti permetti di dirgli una cosa del genere (solo perchè lui non deve giustificarsi con nessuno per quello che fa.....oh, potrebbe anche darsi che questo mondo sia indifferente a quello che facciamo e che bene e male non esistano, il concetto di giustizia non ha una verità dimostrabile....ma è una verità con cui io voglio vivere). Ciao ancora.