Lei non prova empatia
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Sibyl,
2/05/05 22:44
Oggi ho affrontato per la prima volta e in modo chiaro l'argomento veganismo con un'amica di infanzia, quasi una sorella. Lei ha 24 anni, un anno più di me. Siamo praticamente cresciute insieme.
E' diventata vegetariana all'età di 15 anni; Quanto le rompevo le scatole, come la criticavo, esattamente come la stragrande degli onnivori fa oggi con me! Mi ricordo ancora di quando, una sera, mentre guardavamo "Il silenzio degli innocenti", durante il pezzo in cui il dottor Lecter fa ricordare all' agente Starling di avere sentito, da bambina, i pianti degli agnellini, iniziò a rinfacciarmi di contribuire anche io alla strage degli innocenti. Ovvio che io le ho detto di essere intollerante accusandola di non rispettare le idee degli altri (quanto ero stronza!)
Come sono cambiate le cose adesso.
Lei sa bene cosa c'è dietro allo sfruttamento delle
vacche, perchè studia Agraria, indirizzo lattiero-caseario, le sa più di me quelle cose.
Sa bene che io sono vegan, ne comprende le motivazioni, ma adora il formaggio, lo mangia di gusto, niente di niente da fare.
Oggi le ho chiesto il perchè.
La sua risposta è stata: io non provo empatia. Per quanto riguarda la carne si, mentre non mi sento vicina alla sofferenza degli animali così tanto da rinunciare al latte e alle uova.
Per "l'animale" non riesco a provare più di tanta
empatia, il suo dolore, non lo sento mio,
: (
Niente, volevo solo sfogarmi un po'. In fondo sono a casa, no?
notte a tutti
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shivers,
3/05/05 16:07
Pensa a quanti : ( deve aver avuto lei quando ti faceva notare che uccidevi gli animali solo per soddisfare il tuo stomaco e tu replicavi definendola intollerante.
A me nessun vegetariano è mai venuto a dire, quando ancora ero carnibale, che il mio era un comportamento da barbaro, ma, conoscendomi, credo che mi sarei alquanto incazzato e l'avrei mandato a fare in....
Oggi però sono vegan.
Dai tempo al tempo.
Ciao, s.
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Marina,
3/05/05 18:02
Sybil, se per la produzione di carne prova "empatia" x
gli animali basta che le spieghi che per produrre latte la macellazione e' "obbligatoria", no? L'empatia e' la
stessa, mica sono diverse... sempre di ammazzare animali si tratta... forse non l'ha capito bene.
A me nessun vegetariano, quando ero carnivora, ha detto di smetterla di uccidere animali. Penso che se fosse successo gliene sarei stata grata, sarei diventata vegetariana prima.
Ciao,
Marina
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shivers,
3/05/05 18:23
Marina ha scritto:
A me nessun vegetariano, quando ero carnivora, ha detto di smetterla di uccidere animali. Penso che se fosse successo gliene sarei stata grata, sarei diventata vegetariana prima.
E' chiaro. Anch'io probabilmente ci avrei alla fine riflettuto e sarei giunto prima alla decisione di diventare vegetariano.
Ma purtroppo ho il brutto difetto di essere orribilmente permaloso (difetto che cerco di eliminare da tempo, con qualche pur minimo successo) e, al momento, credo che avrei reagito molto male. Lo so, lo so, ho un brutto carattere, che vuoi, me lo dicono tutti!
s.
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Sibyl,
3/05/05 19:35
Ma no, ci sono modi e modi per dire le cose (dai lo so cosa stai pensando shivers: da che pulpito! 8-) !) ... se un veg ti avesse fatto notare le cose in modo pacato probabilmente non ti saresti offeso!
La mia amica comunque è quasi vegan, ma solo per problemi di salute. Beve il latte di soia e mangia pochi formaggi, suo malgrado ovvio, perchè ne è golosissima.
Quindi alla fine, anche se per il momento non è interessata agli animali, la cosa che mi consola è che comunque almeno di latte ne mangia poco.
Sono fiduciosa che in un futuro possa riemergere la componente emotiva in lei... ovvio che io saprò cogliere i momenti giusti in cui ritornare sull' argomento, e poi noi veg abbiamo sempre qualche opuscolo casuale in qualche borsa e tasca. Ora, ad esempio, è a casa col libro "Decidi di star bene" , me lo trovavo PER CASO in bella vista
sulla scrivania e lo ha voluto in prestito...
Peccato che il libro di marina e massimo l'abbia già prestato a qualcun altro, altrimenti sarebbe già pronto per lei. Ma tra un po' arriva, è meglio che si metta l'anima
in pace.
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Lucik,
3/05/05 23:53
Empatia, empatia.... sono l'unico (a parte Daniele) ad essere un razionale (per una parte) che riconosce ed attua quello che considera il proprio DOVERE (che cerca di farlo...)? Spesso le persone possono (dovrebbero) trovare un chiarimento nelle cose attraverso la chiave della coerenza. Utilizzare lo stesso peso e la stessa misura. Secondo me è un buon strumento per l'autoanalisi della propria coscienza.... e quando sai cosa dovresti fare... "non scappi più".... almeno per chi VUOLE essere coerente con le cose e con sè stesso. (Un discorso in generale).
Ciao, Luciano.
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Marina,
4/05/05 00:57
Caro Luciano,
il "dovere" o la razionalita' sono solo una
giustificazione per quel che senti. Una giustificazione razionale, appunto, ma se non "senti" non ti viene
neppure in mente di daryela, quella giustificazione.
Se non senti che una cosa e' sbagliata, non la consideri tale.
E' cosi' per ogni cosa che fai, in ogni campo.
Se non senti il dolore degli altri, qual e' la giustificazione razionale per non infliggerlo?
Non rispondermi con 10 pagine di testo, per favore, non ce la farei a leggere tutto :-)
Ciao,
Marina
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Lucik,
4/05/05 08:56
Ok, ok... :-) Non le avrei scritte....forse...
Io non nego assolutamente che ci sia un sentire che poi scuote ed innesca il pensare.... a volte potrebbe addirittura essere puro sentimento/istinto che ci fa fare le cose. Però io non solo posso sentire che una cosa sia ingiusta... ma posso saperla. Per me l"ingiusto" è fare
del male a qualcuno (quando non ne hai "motivo"). E per quel che mi riguarda farei quello che ritengo mio dovere (o cercherei di farlo) anche nei confronti di qualcosa verso cui non provo sentimenti. A volte i "sentimenti" (intesi
in una certa accezione) son dall'altra parte di quello che è giusto. Ad esempio, quando sai che mangiando carne uccidi ingiustamente gli animali, ma il tuo sentire è la voglia di non cambiare perchè ti "piace"...o perchè senti (o vuoi sentire) che il cambiamento è un punto di discontinuità che ti "disorienta".
I sentimenti potrebbero a volte essere una debolezza e far fare il contrario di quello che si sa essere "giusto". Direi che esistono entrambe le cose...
Ciao, Luciano. Comunque sappi che la mia tesi è stata probabilmente una delle più brevi (100 pag) della storia della mia università.... :-)
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Daniele,
4/05/05 11:20
Luciano hai ragione quando tiri in ballo il lato razionale della mia scelta (cosa che primeggia per quanto mi riguarda su quello che può essere "amore" verso gli animali), però credo che abbia ragione anche Marina quando dice che se non c'è un minimo di empatia è difficile dar seguito alla razionalità.
Ad esempio io sto per finire di leggere il libro di Singer, ora a me sembra che quello che lui scrive sia razionalmente impeccabile (a parte qualche ragionamento un pò fuorviante)... però tutto il libro mi pare si basi sul fatto di riconoscere la sofferenza animale, che per quanto possa essere oggettiva necessita, per la sua comprensione, di un minimo di empatia nei confronti degli stessi animali. Se non c'è questa, crolla, come un castello di sabbia, tutta la costruzione razionale (con tutte le conseguenze che comporta) di Singer.
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mog,
4/05/05 12:35
Ad esempio io sto per finire di leggere il libro di Singer, ora a me sembra che quello che lui scrive sia razionalmente impeccabile (a parte qualche ragionamento un pò fuorviante)... però tutto il libro mi pare si basi sul fatto di riconoscere la sofferenza animale, che per quanto possa essere oggettiva necessita, per la sua comprensione, di un minimo di empatia nei confronti degli stessi animali. Se non c'è questa, crolla, come un castello di sabbia, tutta la costruzione razionale (con tutte le conseguenze che comporta) di Singer.
Secondo me non è vero, il fatto che gli animali soffrano è un dato logico e alla portata di chiunque sappia
sillabare.
Il problema, secondo me, è un altro e si articola in vari punti:
1-Avere la minima voglia, stimolo, curiosità, cultura personale(ATTENZIONE la scolarità non centra niente) di sapere quello che c'è dietro il nostro modus vivendi
2-Porsi la domanda me ne frego o non me ne frego?
3-Se me ne importa, posso fare qualcosa? e a che livello di intervento?
Questa (chiamatela empatia) è la differenza fra le nostre scelte e quelle degli altri
Mog
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Marina,
4/05/05 13:26
Lucik ha scritto:
Però io non solo posso sentire che una cosa sia ingiusta... ma posso saperla. Per me l"ingiusto" è fare del male a qualcuno (quando non ne hai "motivo"). E per quel che mi riguarda farei quello che ritengo mio dovere (o cercherei di farlo) anche nei confronti di qualcosa verso cui non provo sentimenti.
Ma devi provare almeno dei sentimenti per qualcosa di simile.
Tipo: magari non ti stanno molto simpatiche le galline e non provi empatia per loro, ma la provi per il cane o il maiale e capisci che loro sono uguali.
Quindi, aggiungi la razionalita' al sentire, ma di bas eil sentire ci deve essere.
Ad esempio, quando sai che mangiando carne uccidi ingiustamente gli animali, ma il tuo sentire è la voglia di non cambiare perchè ti "piace"...
Parlo di sentimenti profondi, non di sensazioni, e' diverso.
Ciao, Luciano. Comunque sappi che la mia tesi è stata probabilmente una delle più brevi (100 pag) della storia della mia università.... :-)
Non ci credo :-)))
Ciao,
Marina
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Lucik,
4/05/05 14:27
Non ci credo :-)))
Invece è così.... :-)
Comunque probabilmente empatia e razionalità sono le due facce della stessa medaglia...ed entrambe formano la persona....l'importante è che per un motivo o per un altro si faccia la cosa "giusta"...
Ciao, Luciano.
Ti piacciono le mie sintesi...? :-)
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Sibyl,
11/05/05 12:59
No, non ci siamo proprio... pure sentirmi dire questo è troppo:
LA SITUAZIONE
Si mangia il gelato.
Il Ciuccialatte: cono ai gusti di kinder cereali (?!) e tiramusù
la vegana non più amichevole (io): coppetta con gusti di banana e melone (senza latte)
IL DIALOGO
Ciuccialatte: "eh, ma la coppetta è triste."
Vegana non più amichevole (io): silenzio.
Avrei risposto al Ciuccialatte: Beh, vogliamo parlare della violenza balorda del tuo cono? Io non uccido pulcini di pochi grammi per i gorgoglii del mio largo e stupido stomaco. Tra l'altro i pulcini sono anche più belli di te, che hai proprio la faccia di un ciuccialatte.
Sto peggiorando, vero? Mi sa che devo ripetere il test della personalità. Però non mi sono uscite di bocca quelle parole, non so perchè. Le pensavo ma non riuscivo a dirle.