Tesi di Laurea Vegana; pagina 2
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Davide1980,
30/01/12 22:17
Salute emotiva
In uno studio del 2010 è stata osservata nei vegetariani una migliore qualità dell'umore (bassa frequenza di emozioni negative) rispetto ai non-vegetariani. Secondo i ricercatori il risultato può essere spiegato con il maggiore apporto di grassi polinsaturi e il ridotto apporto di acido arachidonico osservati nei vegetariani, anche a fronte degli introiti tipicamente bassi di acidi grassi a lunga catena (EPA e DHA) di una dieta vegetariana che potrebbero costituire un fattore di rischio per la depressione.
Beezhold BL, Johnston CS, Daigle DR. Vegetarian diets are associated with healthy mood states: a cross-sectional study in seventh day adventist adults. Nutr J. 2010 Jun 1;9:26.
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Davide1980,
30/01/12 22:18
Vegetariani e vegani sono più sensibili alla sofferenza umana e degli animali
Studio del San Raffaele e delle università di Genova e di Maastricht: «Differenze a livello del cervello»
MILANO - Chi mangia solo verdure ed evita la carne e i prodotti derivati da animali, come i vegetariani e i vegani, è maggiormente «empatico» verso la sofferenza umana e animale rispetto a chi invece mangia di tutto. Lo hanno dimostrato recentemente i ricercatori del San Raffaele di Milano, in collaborazione con quelli delle Università di Ginevra e Maastricht.
DIFFERENZE NEL CERVELLO - La differenza tra amanti della carne e vegetariani sarebbe addirittura evidente a livello del cervello: secondo lo studio, coordinato da Massimo Filippi e da Mara Rocca, «l'attività encefalica degli individui che hanno deciso di escludere dalla loro dieta, in parte o completamente, l'utilizzo di derivati animali per ragioni etiche, coinvolge differenti circuiti neurali in seguito all'osservazione di scene di sofferenza umana o animale rispetto a quanto accade in chi non ha compiuto tale scelta».
LO STUDIO - I ricercatori hanno studiato 20 persone onnivore, 19 vegetariani e 21 vegani durante la visione di immagini di esseri umani o animali in situazioni di sofferenza. Gli scienziati hanno evidenziato, tramite risonanza magnetica funzionale, che rispetto a soggetti onnivori «i vegetariani e i vegani presentano una maggiore attivazione di aree del lobo frontale del cervello associate allo sviluppo e alla percezione di sentimenti empatici, indipendentemente dal fatto che le scene di sofferenza prevedessero il coinvolgimento di umani o di animali».
DIVERSAMENTE VEG - Ma anche tra vegetariani e vegani il cervello presenta qualche differenza: «durante l'esperimento, i vegetariani presentavano una maggiore attivazione del cingolo anteriore, che potrebbe riflettere una maggiore attenzione verso gli stimoli presentati nel tentativo di controllarne l'impatto emotivo. I vegani attivavano invece maggiormente il giro frontale inferiore, bilateralmente». Quest'ultima area cerebrale «si ritiene essere coinvolta non solo in processi inibitori durante stimolazioni cognitive ed emotive - concludono gli esperti - ma anche in fenomeni di condivisione delle emozioni. Questo potrebbe indicare comunque una tendenza da parte di individui vegani ad identificarsi non solo con gli esseri umani, ma anche con gli animali, al fine di comprenderne le emozioni e di condividerle».
http://www.progettogaia.it/stampa/index.asp?id=2365
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AntonellaSagone,
31/01/12 00:51
tema interessantissimo ma dai risvolti enormi, il difficile sarà contenere la tesi entro certi limiti...
per entrambe gli studi, una considerazione metodologica: come fare a determinare se viene prima l'uovo o la gallina? Voglio dire, i vegani sono più miti ed empatici per via dell'alimentazione vegana, oppure le persone più miti ed empatiche diventano per forza vegane proprio a causa delle loro caratteristiche che le rendono sensibili alla sofferenza animale e desiderose di nutrirsi in modo pacifico?
ci vorrebbe uno studio che analizzasse i vegan prima e dopo esserlo diventati...
si potrebbe comunque fare uno studio caso-controllo, intervistando (con i dovuti test della personalità per quanto riguarda l'aggressività e l'empatia) un campione di vegan (con dettaglio del tipo di alimentazione), e un campione corrispondente di onnivori appaiati per caratteristiche varie (età, sesso, livello di istruzione, ecc ecce cc). Si potrebbe anche misurare il livello di aggressività comparato agli anni di veganismo, per vedere se c'è un effetto dose-risposta, e anche comparare mettendo lungo un continuum carnivori e vegani, con in mezzo quelli che mangiano carne solo una volta a settimana, poi i vegetariani, poi i vegani.
In questo caso, si potrebbe magari isolare un fattore nutritivo e metterlo con più chiarezza in relazione all'umore: per esempio, al diminuire delle proteine della carne (o all'aumentare di quelle dei fagioli, per dire), l'aggressività diminuisce, ecc.
teneteci informati!
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Claire,
31/01/12 00:54
AntonellaSagone ha scritto:
si potrebbe comunque fare uno studio caso-controllo, intervistando (con i dovuti test della personalità per quanto riguarda l'aggressività e l'empatia) un campione di vegan (con dettaglio del tipo di alimentazione), e un campione corrispondente di onnivori appaiati per caratteristiche varie (età, sesso, livello di istruzione, ecc ecce cc). Si potrebbe anche misurare il livello di aggressività comparato agli anni di veganismo, per vedere se c'è un effetto dose-risposta, e anche comparare mettendo lungo un continuum carnivori e vegani, con in mezzo quelli che mangiano carne solo una volta a settimana, poi i vegetariani, poi i vegani.
Se occorre, io mi presto per l'intervista.
E sono vegan da quasi 12 anni...
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Guest,
31/01/12 01:11
Antonella..uno studio del genere sarebbe fantastico!!! ma con tutti i biologi, i neurologi che ci sono..dove stanno i risultati delle ricerche??.. Ma la fanno 'sta benedetta ricerca scientifica o si contano le dita delle mani..azione complessa se devono contemporaneamente girare i pollici..??
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seitanterzo,
31/01/12 01:14
Guest ha scritto:
Ma la fanno 'sta benedetta
ricerca scientifica o si contano le dita delle mani..azione complessa se devono contemporaneamente girare i pollici..??
magari...invece fanno gli esperimenti sugli animali...così possono spiegare il ruolo dell'alimentazione sul comportamento umano...
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Andrea,
31/01/12 08:16
Davide1980 ha scritto:
LO STUDIO - I ricercatori hanno studiato 20 persone onnivore, 19 vegetariani e 21 vegani durante la visione di immagini di esseri umani o animali in situazioni di sofferenza. Gli scienziati hanno evidenziato, tramite risonanza magnetica funzionale, che rispetto a soggetti onnivori «i vegetariani e i vegani presentano una maggiore attivazione di aree del lobo frontale del cervello associate allo sviluppo e alla percezione di sentimenti empatici, indipendentemente dal fatto che le scene di sofferenza prevedessero il coinvolgimento di umani o di animali».
Questo studio però non mi pare abbia molto senso. A parte che mi chiedo che valore statistico abbiano campioni così esigui, cosa significa "i vegetariani e i vegani presentano una maggiore
attivazione [...]"? Significa che 15 su 20 presentavano l'attivazione di quelle aree mentre tra gli onnivori erano solo 10? O l'attivazione era in media il 20% superiore tra i vegan che tra gli onnivori?
E poi tutto questo per dire che una persona vegan prova maggiore empatia per la sofferenza? Questo è ovvio, perché è la principale motivazione per il diventare vegan.
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Marina,
31/01/12 12:43
AntonellaSagone ha scritto:
per entrambe gli studi, una considerazione metodologica: come fare a determinare se viene prima l'uovo o la gallina? Voglio dire, i vegani sono più miti ed empatici per via dell'alimentazione vegana, oppure le persone più miti ed empatiche diventano per forza vegane proprio a causa delle loro caratteristiche che le rendono sensibili alla sofferenza animale e desiderose di nutrirsi in modo pacifico?
Ovviamente la seconda, non vi sono dubbi, mi pare ovvio.
Uno diventa vegan perche' prova empatia per gli animali, non e' che lo diventi cosi' "tanto per" e poi diventi sensibile al rispetto per gli animali.
Certo, ci sono i casi in cui uno lo diventa per salute ed ecologia, e a quel punto non dovendo piu' difendere il suo consumo di carne, allora diventa disponibile a ragionare sul rispetto per gli animali, e puo' sensibilizzarsi anche su quello.
Ma per chi diventa vegan per ragioni etiche, non c'e' alcun dubbio di tipo uovo-gallina: e' vegan perche' rispetta gli animali, non gli e' nato il rispetto per gli animali a causa della pura alimentazione vegan!
Infatti penso che quello sia uno studio che non ha senso.
Comunque... "miti" non direi proprio, potrei anche offendermi :-D
Empatici si', ma miti proprio no, anzi, dobbiamo essere battaglieri.
Ciao,
Marina
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Lia78,
31/01/12 12:58
Bisognerebbe capire come vuole orientare la tesi: se sulla relazione tra alimentazione e salute psichica ( ad esempio so che ci sono stati studi che dimostrano una minore incidenza della depressione nei vegan.. altri studi che hanno fatto sulla depressione riguardano l'incidenza della vitamina D, dei grassi e in particolare degli omega3, dell'attività fisica), oppure sulle implicazioni psicologiche del mangiare carne o meno (sul filone dello studio condotto sulle differenze tra vegetariani e vegan - ci sono anche studi in giro sui meccanismi psicologici che i non-vegan adottano per giustificare il proprio consumo di carne).
Io sono disponibile anche ad essere intervistata :)
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seitanterzo,
31/01/12 13:06
Andrea ha scritto:
Questo studio però non mi pare abbia molto senso. A parte che mi chiedo che valore statistico abbiano campioni così esigui, cosa significa "i vegetariani e i vegani presentano una maggiore
attivazione [...]"?
Più che altro può dimostrare come l'eticità verso gli animali non sia solo dettata da una logicità etica, ma venga trasmessa da impulsi e sensazioni autenticamente empatici. Poi non tutti i vegan sono così, esiste anche chi non ha molta simpatia per gli animali ma non li mangia perchè lo ritiene ingiusto dal punto di vista logico.
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Enzo83,
1/02/12 13:49
Lia78 ha scritto:
Io sono disponibile anche ad essere intervistata :)
Disponibilissimo anche io :)! Enna mi sta a due passi!
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Nick,
1/02/12 14:11
Lia78 ha scritto:
ci sono anche studi in giro sui meccanismi psicologici che i non-vegan adottano per giustificare il proprio consumo di carne).
Quoto questa parte qui!!! ritengo sia di primissima importanza approfondire le motivazioni di chi consuma prodotti animali quotidianamente come fosse qualcosa di naturale ed eticamente legittimo.
In fondo i "fondamentali" del possibile cambiamento di moltissime persone stanno li!
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Lia78,
1/02/12 14:17
Enzo83 ha scritto:
Lia78 ha scritto:
Io sono disponibile anche ad essere intervistata :)
Disponibilissimo anche io :)! Enna mi sta a due passi!
Nel mio caso sono un pò lontana, ma esiste telefono / skype :p
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thundergoat,
1/02/12 15:41
Disponibile anche io, la mia mail è sul profilo!
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ariel444,
2/02/12 15:16
Marina ha scritto:
Ovviamente la seconda, non vi sono dubbi, mi pare ovvio. Uno diventa vegan perche' prova empatia per gli animali, non e' che lo diventi cosi' "tanto per" e poi diventi sensibile al rispetto per gli animali.
questo è vero, sensibili al rispetto per gli animali no, ma più "miti" pare di sì, ci sono studi ormai di parecchi anni fa (credo risalgano addirittura agli anni 30-40 del secolo scorso) sulle sperimentazioni di una alimentazione veg nelle carceri e nei college statunitensi dove il livello di aggressività veniva "misurato" prima e dopo,e tutti i risultati concordano sugli effetti...calmanti di una alimentazione senza animali
così come oggi si parla di cambiare alimentazione ai bambini iperattivi, con disturbi dell'attenzione (invece che imbottirli di psicofarmaci), virando su una alimentazione meno carnivora, meno ricca di zuccheri raffinati, etc.etc.
purtroppo non ricordo dove ho letto di questi studi, ogni tanto mi ricapitano sotto gli occhi, mi pare ultimamente anche su TerraNuova riguardo ai bambini, mentre sui test nelle carceri & co. cerco di ricordare dove ho letto...