UNA GRANDE CONTRADDIZIONE; pagina 2
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Lifting_Shadows,
6/12/11 09:23
Andrea ha scritto:
So di dire una cosa impopolare
Non è impopolare.
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freiheit,
6/12/11 09:36
per quanto riguarda molti vegetariani hai ragione, sì.
Io nel mio anno da vegetariana evitavo consapevolmente le informazioni sui derivati, forse fanno così anche loro.
Ma!
Ma non posso generalizzare perché proprio una persona a me cara è vegetariana. E lei si occupa di animali, cani e animali da reddito, e ci mette tutta se stessa ed è bravissima e si occupa di divulgazione antivivisezionista, sempre a manifestare, organizza anche banchetti su scelta Vegan, cene vegan,... E molte persone che con lei collaborano sono Vegan (me compresa) ma lei è la più
attiva.
Io stessa ho cominciato con l'attivismo perché l'ho trovata su agireora come persona della mia zona.
Ma i formaggi non li molla, e non so se e quando lo farà. Ma in realtà non è vegetariana da tantissimo, quindi c'è speranza. Ma per ora non sembra affatto convinta e io ho paura sempre di cominciare il discorso perché so che sa e mi sembra inutile stare a ripetere e poi discutere (come già successo)
E questo mi spiace un sacco
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Tableboy,
6/12/11 17:58
Scavenger ha scritto:
Lo credo anche io...va piuttosto di moda dichiarare di amare gli animali: fa tanto "persona sensibile e buona" e probabilmente questo migliora l'immagine del personaggio in questione
certo specie se ben cotti e colle patate. ma va
anche i pedofili amano i bambini o almeno così dicono loro.
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Giulia85,
7/12/11 22:33
Andrea ha scritto:
....
Per questo io non credo che esistano i vegetariani consapevoli etici. Chi è diventato vegetariano per motivi etici non può non diventare vegan quando scopre cosa si cela dietro il consumo di latte uova ecc.
Ribadisco che non parlo di chi sta scoprendo ora cosa si cela dietro a latte uova ecc. e si sta informando su come eliminarli dall'alimentazione.
Sono perfettamente daccordo,una persona vegetariana per motivi etici secondo
me ha senso solo se è in transizione o per ignoranza(io sono stata entrambe le cose,ignorante prima e in transizione dopo,e la transizione è durata troppo e sinceramente se è finita lo devo a voi del forum).
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AntonellaSagone,
8/12/11 23:44
ho letto uno studio molto interessante. diceva che quando si fa informazione sulle conseguenze negative di un comportamento, allo scopo di indurre comportamenti "virtuosi" (possiamo parlare di veganismo, ma anche che so, di fare la raccolta differenziata, o di non fumare, o di allattare al seno, ecc ecc), la persona che ricecve l'informazione ha due modi diversi di reagire.
- il primo modo, che è quello che vorremmo, è quello di attivarsi per cambiare comportamento (risposta al
problema).
- il secondo modo, è quello di ficcare la testa sotto la sabbia per non sentire, oppure di negare che sia vero ciò che sente, oppure ancora di sentirsi aggredito e di diventare aggressivo e di risentirsi (risposta alla paura).
il fattore cruciale per rispondere in un modo o in un altro, secondo questo studio, è ricevere, come parte di informazione, la cognizione che E' POSSIBILE fare quel cambiamento, e come farlo: e anche percepire che si E' CAPACI di farlo.
per dirlo coi ricercatori, il grado di fiducia nella propria competenza a intraprendere un comprotamento nuovo, e la conoscenza di come farlo, sono il fattore chiave.
Questa chiave di lettura fa capire forse come sia possibile che gente anche sensibile per altri versi, intelligente, informata sulle cognizxioni di base, poi si lasci scivolare addosso quel pezzetto di informazione in più che, se preso in considerazione, dovrebbe per forza portare ad adottare un'ìalimentazione veg.
Di fatto (per ignoranza ma soprattutto per pregiudizi personali) queste persone quando sentono parlare di quanto ad es i latticini fanno male (a se stessi, all'ambiente, agli animali), si percepiscono come in un vicolo cieco. Non credono di poter cambiare, pensano "è troppo difficile" o "impossibile", pensano "io non ce la farò mai": e allora sono in trappola, e piuttosto che reagire alle informazioni con una risposta costruttiva, reagiscono *difendendosi* dalle informazioni: negano, ignorano, contestano.
Quindi forse la cosa migliore sarebbe mostrare, a chi sembra non capire, che lui, proprio lui (o lei) è perfettametne attrezzato per cambiare.
Io a volte ad es suggerisco di provare per un giorno a settimana, o una settimana al mese, via così: per chi mangia formaggi tutti i giorni, fare alcuni giorni da vegan è già benefico per tutti, ma soprattutto, se poi vedono che la cosa è fattibile e semplice, magari è più facile che vogliano provare ad aggiungere un giorno alla volta, fino a restare veg senza voltarsi indietro...
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Andrea,
9/12/11 10:29
freiheit ha scritto:
Ma non posso generalizzare perché proprio una persona a me cara è vegetariana. E lei si occupa di animali, cani e animali da reddito, e ci mette tutta se stessa ed è bravissima e si occupa di divulgazione antivivisezionista, sempre a manifestare, organizza anche banchetti su scelta Vegan, cene vegan,... E molte persone che con lei collaborano sono Vegan (me compresa) ma lei è la più attiva.
Però resta il fatto che decine di mucche si vedranno strappare un vitellino appena nato ogni anno. I vitellini e le mucche finiranno poi al macello. Decine di pulcini verranno gettati vivi in un tritarifiuti e altri verranno uccisi per soffocamento. Questi sono quelli fortunati.. decine di galline invece passeranno la vita in una minuscola gabbia e poi verranno ammazzate anche loro.
E questa persona lo sa bene come lo sappiamo noi, tanto che fa divulgazione per la scelta vegan, ma decide lo stesso di contribuirvi per gola? Resto dell'idea che dal punto di vista etico il carnivoro "inconsapevole" sia molto meglio. Dal punto di vista pratico ovviamente no, meglio una persona vegetariana e che fa anche attivismo. Ma eticamente sono le persone che hanno meno scusanti per me.